Quali sono le informazioni che tuttora mancano sui vaccini, secondo i loro stessi produttori?
Il Risk Management Plan è un documento generato dalle case farmaceutiche da consegnare all’autorità garante per la commercializzazione di farmaci o vaccini, e nel caso dei vaccini cosiddetti “anti-Covid” viene aggiornato di volta in volta. L’ultimo documento presentato per il vaccino Comirnaty è piuttosto interessante per le vicende processuali – archiviate e non – sugli obblighi imposti in periodo pandemico. In particolare perché a pagina 28 della lunga sequela di documenti raccolti dall’avvocato Renate Holzeisen, sono presenti i rischi e le informazioni mancanti per tale siero a ottobre 2023, tra i quali leggiamo “Uso nei pazienti autoimmuni o con disordini infiammatori, interazione con gli altri vaccini, sicurezza a lungo termine“.
Tutte perplessità che chi, anche tra i medici, aveva fatto presente, si è visto negare se non addirittura contestare con toni canzonatori nei salotti TV.
Invece si tratta di informazioni molto importanti, perché alla luce di queste l’autorità garante europea (l’EMA) aveva diramato delle direttive agli Stati su come informare la popolazione circa tali rischi.
E’ qui che sarebbero dovuti entrare in gioco i magistrati, che finora però non hanno generato una sola sentenza di condanna verso chi ricopriva incarichi di governo importanti e ha glissato sulle pratiche informative.
E invece le giudici del Tribunale dei Minsistri, nel decreto di archiviazione di Roberto Speranza, lasciano intendere di essersi rifatte a regolamenti diramati dall’OMS: che però non ha alcuna autorità al momento sui singoli Stati, al contrario dell’EMA.
Si tratta di documenti di vitale importanza, quelli qui spiegati dall’avvocato Holzeisen, anche alla luce di eventuali nuove cause e controversie future.
Controversie alle quali, vista la direzione in cui sta andando la politica europea su vaccini e pandemie, si dovrà prestare molta attenzione.
Nel video la spiegazione ami microfoni di Fabio Duranti.
Home Video