La tensione tra Russia e Ucraina si è fatta ancora più palpabile dopo l’attentato del 22 Marzo al Crocus City hall di Mosca. Il conflitto tra i due Paesi rischia di minare l’equilibrio del contesto geopolitico europeo irreversibilmente. Nella strage hanno perso la vita 139 persone e sono stati circa 180 i feriti. L’attentato era stato rivendicato dall’ISIS, ma per i russi il principale ricercato è lo 007 ucraino Vasyl Malyuk. “Le azioni investigative indicano che le tracce di tutti questi crimini portano all’Ucraina” ha riportato il Ministero degli Esteri Russo.
Il Capo dei Servizi segreti ucraini Malyuk sembra essere coinvolto in attività terroristiche e la Russia ha chiesto l’arresto del Generale. In effetti lo 007 partecipò all’attentato del Ponte di Crimea, avvenuto nell’Ottobre del 2022, uccidendo diversi personaggi e blogger di nazionalità russa. Per questa ragione Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri Russo, ha chiesto che il governo ucraino venga citato in giudizio presso le Corti Internazionali con l’accusa di coinvolgimento in atti terroristici.
Le parole di Zakharova
Il Ministero degli Esteri ha tenuto a precisare che l’accusa di terrorismo permeata nei confronti di Kiev, non ha nulla a che fare con l’attentato al Crocus City Hall. Per quanto riguarda l’attentato del 22 Marzo le indagini sono ancora in corso e saranno oggetto di contestazione in una nota separata. L’Ucraina sarà citata in giudizio per aver svolto delle attività terroristiche sul suolo russo, in tempi antecedenti all’attentato. La nota destinata a Kiev è stata già inviata all’Ucraina grazie all’intermediazione della Bielorussia.
“La Russia chiede al regime di Kiev di mettere fine immediatamente al sostegno ad ogni attività terroristica, di consegnare gli autori e risarcire i danni provocati alle vittime. Le violazioni dell’Ucraina dei suoi obblighi nell’ambito delle convenzioni anti-terrorismo comporteranno una sua responsabilità legale internazionale” ha dichiarato Zakharova. Nell’intervista a Channel One, la Portavoce del Ministero del esteri Russo non ha ancora rivelato presso quali Corti Internazionali verrà citata Kiev, e ha aggiunto che non è il momento di rivelare tutto ciò che è in serbo per il regime di Kiev in questa fase.
Gli attentati
Oltre al coinvolgimento nella strage avvenuta nell’Ottobre del 2022 sul Ponte di Crimea, Kiev dovrà rispondere anche di altri atti. La Russia ha raccolto infatti tutta la documentazione necessaria per citarla in giudizio: rispolverando anche altri avvenimenti. Oltre all’esplosione sul Ponte, Kiev è responsabile anche dell’omicidio della giornalista russa Daria Dugina, dell’inviato di guerra Vladlen Tatarsky e dell’attentato a Zakhara Prilepin, co-presidente del Partito “Una Russia giusta – Per la verità”. In merito al coinvolgimento dei Servizi ucraini all’attentato al Crocus City Hall, la Portavoce ha affermato: “Sono necessari materiali che le Forze dell’ordine devono raccogliere e fornire. Quando appariranno nuove informazioni sulla partecipazione dei Servizi speciali ucraini, verranno inviate con la richiesta di una domanda cautelare”.