In una recente intervista apparsa sulla Repubblica, rotocalco turbomondialista e voce del nuovo ordine atlantista, è intervenuto l’immarcescibile araldo del neoliberismo arcobalenico Enrico Letta. Letta ha spiegato che oggi la via da seguire è quella di un mercato unico per combattere in Europa il sovranismo. Il sovranismo viene da Letta inteso come il massimo male del nostro presente, quello contro cui bisogna mobilitare ogni forza per far sì che trionfi il principio del cosmopolitismo neoliberale. Ebbene sì, per la Sinistrash fuxia e neoliberale il dramma del nostro presente non è l’imperialismo statunitense, che anzi essa appoggia e sostiene, e non è neppure il precariato lavorativo, che anzi apertamente propugna, celebrando la creatività lavorativa e la lotta contro la monotonia del posto fisso.
E il nemico non è neppure ovviamente il mercato come unica risorsa di senso, che anzi palesemente concepisce come la soluzione a tutti i mali possibili. La sinistra post-comunista e anti-marxista è oggi la principale alleata del mercato turbo-capitalistico che non concepisce più come il male supremo, ma anzi come la panacea a tutti i mali di questo mondo. Per la Sinistrash neoliberale, il male assoluto oggi è il sovranismo, inteso genericamente come ogni principio di difesa della sovranità nazionale. Sarebbe duopo ricordare al signor Letta, a suo tempo teorico del morire per Maastricht, che la sovranità nazionale è la base di ogni possibile democrazia, ma poi anche del Keynesismo, inteso come possibilità per lo Stato di intervenire nell’economia in senso redistributivo. A ciò che lo Stato possa intervenire nell’economia, deve naturalmente essere sovrano, ed è proprio per questo che la globalizzazione turbo-capitalistica aspira in ogni guisa ad annientare la sovranità degli Stati, per liberare l’economia da ogni possibile controllo democratico. è questo il principio della deregulation, ma è altresì il principio dei processi di sovranazionalizzazione dei quali l’Unione Europea offre un tangibilissimo esempio. Ricorderete peraltro le doti profetiche di Letta quando disse a suo tempo che la Russia, nel 2022, avrebbe capitolato rapidamente per via delle sanzioni. Vi sarebbe poco altro da ridere, da dire, vi sarebbe anzi da piangere se non vi fosse da ridere.
Gli architetti della globalizzazione turbo-capitalistica hanno con zelo destrutturato la sovranità degli stati nazionali per poter così destrutturare la sovranità del popolo negli stati nazionali, vale a dire per decostruire ogni possibile principio di democrazia e per fare altresì in modo che l’economia diventasse il superiore non-recognoscience e si instaurasse il dominio plutocratico delle oligarchie finanziarie. Come sempre, la sinistra neoliberale non è la soluzione, ma è parte integrante del problema. E come non mi stanco di ripetere ad nauseam, se la sinistra smette di interessarsi a Marx, a Gramsci e ai lavoratori, occorre allora smettere di interessarsi alla sinistra. Enrico Letta, va detto, se non altro ha il merito di farci capire chiaramente e in modo adamantino il livello politico in cui la sinistra è precipitata. La sinistra è divenuta guardia fucsia della globalizzazione e del nuovo ordine liberale finanziario. Ogni giorno di più appare evidente come il capitalismo non debba temere la Sinistra, ma anzi trovi in essa la sua più fedele alleata, come accade già con la Destra da tempo.
Radioattività – Diego Fusaro.