Torniamo a parlare del superbonus. Il documento di Economia e Finanza ha chiuso il dibattito sui bonus edilizi evidenziando un aumento significativo del fabbisogno finanziario dovuto al super bonus. Nonostante ciò, il debito PIL rimane stabile, passando dal 139,6% a settembre 2023 al 139,8% attuale.
Insomma, siamo a circa 140% del debito sul PIL. L’impatto del superbonus ha generato un incremento di 67,2 miliardi nel fabbisogno finanziario per il quinquennio 2023-2027, corrispondente a circa lo 0,6% del PIL annuo. Questo aggiornamento deriva dalle stime iniziali del fabbisogno, che nel 2023-2027 erano 116,1 miliardi.
Tuttavia, sono poi aumentate a 163,3 miliardi di euro. Tuttavia, il PIL nominale previsto crescerà del 3,7%, 3,5% e 3%, rispettivamente nel 2024, 2025 e 2026. mantenendo, forse, stabile il rapporto debito-PIL.
I bonus edilizi presentano dei difetti strutturali, come lo sbilanciamento del bilancio, l’accesso illimitato e la saturazione nel settore delle costruzioni. Ora, l’attenzione si sposta sulle compensazioni dei crediti d’imposta, che determineranno l’impatto sulle casse statali nei prossimi anni. Insomma, come vi avevo anticipato anni fa, il superbonus si è dimostrato un’idea poco efficace e poco efficiente, perché isolare termicamente le case non contribuisce in modo significativo alla crescita economica.
Risorse così ingenti avrebbero potuto essere impiegate in progetti a maggiore valore. Tuttavia, l’analisi dell’impatto di questo grave errore sui conti pubblici rivela una situazione più complessa del previsto e probabilmente i calcoli erano stati fatti in un periodo in cui c’era una situazione geopolitica diversa, in cui l’economia tutto sommato non dava segnali così evidenti di crisi, nonostante il periodo che abbiamo attraversato. Buona economia umanistica.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi