La notizia è di quelle da prima pagina. Astrazeneca, l’azienda inglese produttrice di uno dei vaccini contro il Covid-19, interrogata in tribunale a fronte delle milioni di cause intentate da presunte vittime, malate o decedute in alcuni casi, ha messo nero su bianco davanti ai giudici inglesi un’ammissione che potrebbe definirsi epocale. Quello che era stato definito come l’unico “salvavita” per milioni di persone contro il virus, ora, citando testualmente Astrazeneca, “per motivi ancora sconosciuti, può causare, in casi molto rari, trombosi con sindrome trombocitopenica o TTS, una condizione caratterizzata da coaguli di sangue e basso numero di piastrine”
L’azienda farmaceutica, in caso di sconfitta nel tribunale inglese, potrebbe essere costretta a risarcire le vittime con cifre che potrebbero sfiorare i 25 milioni di dollari.
Secondo l’endocrinologo e docente universitario Giovanni Vanni Frajese “questa è solo una delle tante menzogne che verranno a galla con il tempo. Siamo soltanto all’inizio, verrà tutto fuori, le cose si possono nascondere, ma non all’infinito”
“Ancora oggi” continua Frajese “parlare di questi vaccini è complicatissimo, soprattutto parlarne in maniera critica, ma con il tempo la verità arriva. Ora è stato molto più facile che sia venuta fuori per Astrazeneca la verità, perché economicamente era il vaccino più facile da sacrificare e non è quello su cui è stato spinto di più. Con il tempo, però, arriverà il momento anche per gli altri, perché i problemi di coagulazione sono anche quelli di Pfizer-Biontech”