L’equilibrio geopolitico è sempre più precario e il conflitto russo-ucraino lo sta inclinando irreversibilmente. La Russia è entrata nella regione di Kharkiv, conquistando due villaggi: Gluboko e Lukiantsy. La zona è subito stata sottoposta all’evacuazione e 8.000 persone sono emigrate altrove. Le truppe russe hanno occupato anche il villaggio di Rabotino, nella regione di Zaporizhzhia. In base alle notizie che arrivano dal fronte, la Russia starebbe collezionando diverse vittorie. L’avanzata dell’esercito russo preoccupa e non poco sia il resto dell’Europa sia gli Stati Uniti. Per questo motivo il Segretario di Stato americano Antony Blinken, ha annunciato l’invio di due miliardi di dollari di finanziamenti per aiutare l’Ucraina.
Gli USA
Gli Stati Uniti d’altro canto, giocano da sempre un ruolo fondamentale all’interno del contesto geopolitico internazionale. Secondo il Saggista Giacomo Gabellini, l’atteggiamento di “andare a comandare” statunitense e anglosassone è sopravvissuto per secoli. Un modo di esercitare il proprio potere che secondo Gabellini, non stenta ad eclissarsi nonostante i mezzi a disposizione siano sempre meno adeguati per poter sostenere un compito così impegnativo. “Perché imporre al resto del mondo ordine, disordine, criteri e regole richiede forza bruta, capacità di condizionamento, di dissuasione, progettualità politica e di presentare al resto del mondo il proprio progetto come auspicabile”.
Queste caratteristiche, gli Stati Uniti le avevano in passato ma oggi le posseggono sempre meno. Lo si può evincere, secondo il saggista, anche dall’atteggiamento rispetto al conflitto russo-ucraino e a quello israelo-palestinese. In particolare, gli USA credevano di poter chiudere il conflitto con Putin imponendo le sanzioni alla Russia. Il risultato? Due anni dopo, l’esercito russo avanza su Kharkiv. Quello che più preoccupa secondo Francesco Borgonovo, è che ora la Russia sta ottenendo quello che vuole e potrebbe non essere disposta ad usare la diplomazia.
Quale, il vero Casus Belli?
“La situazione è piuttosto complessa, Putin l’ha dichiarato tempo fa: questa non è mai stata una guerra per la conquista dei territori. Qui si parla di ricostruire un’architettura di sicurezza europea che tenga in maggiore considerazione gli interessi della Russia. Nel dicembre del 2021 Putin e Lavrov sottoposero agli Stati Uniti e al Segretario generale della Nato Stoltenberg, una bozza di accordo che prevedeva la garanzia di sicurezza sulla neutralità dell’Ucraina e della Georgia, e lo smantellamento delle strutture missilistiche che gli Stati Uniti hanno in Romania, in Repubblica Cieca e in Polonia”. L’idea di Putin era infatti quella di costruire un’architettura di sicurezza europea, basata sugli stessi principi che erano stati raggiunti nel 72 tra Nixon e Breznev.
Il punto è che questo obiettivo poteva essere raggiunto nel marzo-aprile del 2022, quando c’erano state le trattative in Bielorussia e in Turchia, poi le cose sono cambiate. Inoltre, se prima la Russia colpiva quasi esclusivamente sotto stazioni di distribuzione adesso colpisce centrali di produzione dell’energia elettrica“. Un fatto molto importante dice Gabellini, perché privare un Paese della propria energia elettrica significa riportarlo al Medioevo.
“Quindi dal mio punto di vista la Russia sta portando avanti un progetto di demolizione controllata dello Stato ucraino. Il punto è che l’Occidente, in particolare gli ucraini, hanno bruciato i ponti dietro di sé, perché hanno messo in Costituzione una legge che dice esplicitamente che si vieta di trattare con la Russia, finché i russi non si saranno ritirati da tutti i territori occupati”