Bergoglio e il politicamente scorretto ▷ Osho: “Quella parola è diventata un tabù negli ultimi anni”

    “C’è già troppa frociaggine” avrebbe detto Papa Francesco all’Assemblea CEI, nel mezzo di un incontro che si è svolto a porte chiuse con 200 Vescovi. Bergoglio avrebbe ribadito di essere contrario nell’ammettere al seminario propedeutico al sacerdozio, dei candidati con tendenze omosessuali. “È molto difficile che un ragazzo che ha questa tendenza poi non cada perché vengono, pensando che la vita del prete li possa sostenere ma poi cadono nell’esercizio del ministero”. Le sue dichiarazioni hanno suscitato scalpore e a seguito della bufera mediatica scaturita la sala stampa vaticana è corsa ai ripari.

    “Il Papa non ha mai inteso esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri”. C’è qualcuno che però ha contestato le parole del Pontefice, scrivendogli una lettera aperta: “certe volte non comprendo il tuo fare un passo avanti e uno indietro. Faccio riferimento alla frase molto infelice sulla ‘frociaggine’ di tanti preti. Una frase che il Vaticano non ha smentito (e questo vuol dire che ha confermato) e ancor di più al rifiuto di accogliere in seminario chi ha ‘tendenze omosessuali molto radicate'” ha affermato il parroco don Dino D’Aloia, direttore dell’ufficio di pastorale della comunità Lgbtq.

    Le frasi di OSHO

    Federico Palmaroli è l’autore social della pagina “Le più belle frasi di Osho” e vive di politicamente scorretto: i suoi post sono satirici e al contempo ironici e irriverenti. Ecco cosa ne pensa dell’espressione decisamente politically incorrect, utilizzata dal Papa. “Quella parola era già stata sdoganata anni fa, ma è diventata un tabù negli ultimi anni, a seguito al politicamente corretto. Certo, fa ridere che sia stato il Papa a dirla.

    Per quanto ne so io, questa espressione anche gli omosessuali la usano tra di loro. Nella cinematografia di qualche anno fa veniva usata tranquillamente: tra Lino Banfi, De Sica è stata sempre usata. Non so se questa in passato era un’espressione che potesse creare qualche problema agli omosessuali, ma non credo.

    Lui ha detto che i seminaristi gay non dovrebbero essere ammessi, ma è un po’ complicato perché non si può fare un esame per capirlo. Poi se si prendono i voti, si dovrebbe rinunciare alla propria sessualità e dovrebbe valere sia per gli etero che per i gay. Per quanto riguarda i casi di pedofilia, bisognerebbe affidarsi alla coscienza di ognuno”.