Europee, cresce il pericolo astensionismo ▷ “Non facciamogli uccidere la volontà di votare”

Sabato 8 e domenica 9 giugno 2024 si terranno in Italia le elezioni europee. Il clima non è dei più felici, visto che secondo alcune stime la metà dei cittadini italiani non ha intenzione di andare ad esprimere il proprio voto. La sfiducia nella classe politica è crescente, il senso di impotenza di buona parte degli italiani è ai massimi storici. La posizione di Fabio Duranti sul tema è molto chiara, bisogna andare a votare: “Se continuiamo a dire che non serve a niente andare a votare e non andiamo… Non andare significa votare per chi vincerà. Perché chi vincerà, vincerà anche grazie al vostro non voto.

Alla posizione di Duranti si aggiunge l’appello di Renate Holseizen: “Capisco la gente che è frustrata, che è stufa della politica, però hai detto tu come stanno le cose, ahimè fino a quando decidono coloro che poi vengono eletti, non è tanto intelligente non sfruttare almeno la chance di influenzare l’esito. Sono convinta anch’io che ciascuno di noi possa sostenere quantomeno una persona che ha potuto osservare nei suoi comportamenti di votazione, in questo caso nel Parlamento europeo; oppure persone nuove che si candidano, che hanno dato dimostrazione negli ultimi anni della loro coerenza, e non certo quelli che poi saltano fuori, guarda caso, poco tempo prima delle elezioni.

Dunque, diciamo così, anch’io andrò a votare il meno peggio, lo devo ammettere, perché purtroppo sì, l’offerta è quella che è, però non andare a votare non è un’alternativa. Consiglio di andare a cercare quella persona che comunque merita il voto e di presentarsi alle urne, quantomeno si dà riconoscimento a quelle persone che secondo la valutazione, che poi ovviamente è soggettiva di ognuno di noi, merita riconoscimento. Però non andare a votare è la decisione peggiore di tutte”.

Anche se è comprensibile il pensiero di molti italiani che hanno lasciato definitivamente l’idea che andare alle urne possa servire a qualcosa, Duranti ricorda: “Come si può non rendersi conto che qualche candidato può avere delle caratteristiche migliori? Poi è ovvio che possiamo sbagliare. C’è una grande delusione oggi nel Paese soprattutto che riguarda le politiche degli ultimi anni per persone che sono state elette che hanno fatto cose contrarie alle loro precedenti campagne elettorali. È vero. Ma questo non deve essere un qualcosa che uccide la volontà di votare, no. Dovrebbe essere qualcosa che ci fa riflettere“.