Ormai siamo al sarcasmo, l’Eurozona ha mostrato una sorprendente ripresa economica nel primo trimestre, superando le aspettative degli analisti con una crescita del PIL dell’incredibile 0,3%. La Germania, per esempio, ha registrato un aumento dello 0,2% del PIL. trainato principalmente dalle esportazioni e dagli investimenti nel settore delle costruzioni, favoriti anche da un clima invernale insolitamente mite. Che dire della Spagna? La Spagna ha avuto una crescita che oggi dovremmo dire significativa, con un aumento del PIL dello 0,7%, trainato dalla domanda interna e anche estera. La Francia, la seconda economia più grande dell’Eurozona, ha registrato un incremento trimestrale dello 0,2% del PIL, grazie alla ripresa dei consumi e agli investimenti delle imprese. Questi dati un tempo li avremmo considerati disastrosi, oggi li consideriamo incoraggianti, speranzosi e gli analisti tuttavia rimangono cauti sul resto dell’anno prevedendo una possibile moderazione e quindi riduzione del secondo trimestre.
Tuttavia le previsioni del Fondo Monetario Internazionale per l’Eurozona rimangono positive con una crescita prevista dello 0,8% e come sempre succede il più 1,5% viene rimandato invece al 2025. Fattori dipendenti anche dalla frenata dell’inflazione e dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea. un elettrocardiogramma dell’Unione Europea dell’Eurozona che sembra piatto, un segnale di stagnazione, anzi stagflazione economica, che porta alcuni come me a parlare di morte economica del mondo europeo. Nonostante ciò ci sono invece delle voci ottimistiche che enfatizzano la crescita. Tuttavia per molti, a partire dai dati pubblicati sul Sole 24 ore, risulta che l’Unione Europea e l’Eurozona ormai rappresentano i buchi neri dell’economia planetaria mondiale.
Approfitto per ringraziare le oltre 700 persone che si sono iscritte al mio webinar del 6 di maggio, pochi giorni fa, nel quale ho parlato invece di strategia per gli imprenditori. C’erano tantissimi imprenditori, ancora questa mattina parlavo con imprenditori, ieri parlavo con imprenditori. Mi rendo conto ormai che le classifiche mondiali, i discorsi dei giornali, la geopolitica, i discorsi dei grandi giornaloni, poi non vengono particolarmente considerati dai piccoli e medi imprenditori ai quali faccio consulenza, perché poi quello che conta è invece una visione molto pratica, molto razionale, molto aziendale.