Danno e beffa, o nessuno dei due.
E’ lo scenario osservato da Giacomo Gabellini nei confronti delle sanzioni occidentali alla Russia.
Nonostante le più disparate promesse, l’ultima quella di Gentiloni (“Le sanzioni avranno un impatto pesante sulla Russia”), a quanto racconta Gabellini le cose non stanno proprio così. Anzi, Putin ne avrebbe beneficiato garantendo al Paese una politica protezionista praticamente costretta da chi lo voleva affondare. Così “ha costretto la Russia a valorizzare le proprie risorse – spiega in diretta da Francesco Borgonovo – le proprie potenzialità interne per sopperire alle crescenti difficoltà che riscontrava nel reperire ciò che prima trovava sui mercati estero. Ci sono state triangolazioni, buona parte del resto del mondo non ha aderito alle sanzioni però c’è stato un vero e proprio salto di qualità anche in tutta una serie di produzioni“.
Solo lo scorso febbraio l’UE adottava il tredicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia, e presto ne dovrebbe arrivare un altro.
Sanzioni che però rischiano di non aver colpito come si aspettava l’Europa. Nulla di fatto anche sul punto di vista bellico. “La Russia da sola adesso riesce a provvedere per il 90-93% del proprio fabbisogno bellico con le proprie forze e riesce a reggere ritmi produttivi da sola che sono di 2-3 o addirittura 4 volte superiori a quelli dell’Occidente nel suo complesso“.