Mentre sono sempre più le famiglie in Italia sotto la soglia di povertà, troneggiano sui giornali notizie di dividendi e di profitti. Parliamo delle grandi aziende, colossi come Stellantis o, per tornare alla cronaca, come Unicredit, dove di recente si è approvato un altro maxi stipendio multimilionario per il Ceo Orcel.
Banale populismo? Forse.
O forse è populista chiamare populismo quello che populismo non è, ma la semplice fotografia di un mondo sempre più impari, dove 8 persone detengono la metà delle ricchezze mondiali e la forbice è destinata ad allargarsi.
E’ notizia recente quella del nuovo stipendio di Tavares, Ceo di Stellantis; altro dirigente premiato, perché solo premi sono destinati a chi sta in cima a una piramide che alla base, vede sempre più operai di Mirafiori in cassa integrazione.
Come 2000 stipendi minimi francesi, come nessuno in Italia guadagnerà neppure con diverse vite a disposizione. I 36 milioni annui sono stati giustificati così dal suo percettore: non vi sta bene? Cambiate la legge.
Intanto a ridosso della festa dei Lavoratori i principali quotidiani italiani ci tengono a tessere le lodi della testa del pesce. Populista chi sente puzza.
Il commento di Alberto Contri, docente di comunicazione sociale, a ‘Un Giorno Speciale’ | 1 maggio
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