La guerra nella Striscia di Gaza potrebbe arrivare ad un punto di svolta a breve. Le dinamiche che coinvolgono Israele e Palestina sono in rapido mutamento, con alcuni momenti degli ultimi giorni che potrebbero rivelarsi decisivi. L’Aia ha chiesto l’arresto dei due leader di Israele e Hamas, Netanyahu e Sinwar. Il Presidente dell’Iran Raisi è morto in circostanze ancora da chiarire. Molti Stati europei stanno riconoscendo per la prima volta lo stato palestinese.
Durante “Punto e Accapo” con Francesco Borgonovo ha fatto una panoramica dell’attuale situazione il giornalista Daniele Dell’Orco, partendo dalla sua esperienza personale: “Ho visitato la Cisgiordania, quella che i palestinesi definiscono territorio occupato da Israele dopo la guerra del 1967. Un territorio tristemente noto pur non essendo teatro della mattanza, ma è comunque un terreno molto complicato per la convivenza tra coloni israeliani e palestinesi. Proprio in Cisgiordania si sarebbero consumati eccessi dell’esercito israeliano che potrebbero costare il mandato di cattura al premier Netanyahu, emesso dalla Corte penale internazionale. L’ho visitata prima dei fatti del 7 ottobre ma è uno dei territori in cui è ancora più visibile la fase di conflitto nella convivenza. La Striscia di Gaza è una sorta di prigione a cielo aperto senza sbarre, ma prima del 7 ottobre non c’era l’esercito israeliano.
Sono diversi gli scenari ipotizzati in seguito al riconoscimento dello Stato di Palestina annunciato tra gli altri da Irlanda, Norvegia e Spagna, per Dell’Orco: “Dal punto di vista diplomatico è un passo in avanti importante e fa parte di quella offensiva diplomatica di paesi occidentali che sono alleati di Israele. Una politica di persuasione nei confronti di Tel Aviv. Dell’Orco ospite di Francesco Borgonovo: “Riconoscere l’esistenza di uno stato palestinese potrebbe portare a un cambio di paradigma diplomatico. Il Kosovo è un precedente che fa abbastanza giurisprudenza. La stragrande maggioranza degli stati lo riconoscono, ma nonostante questo le contese con la Serbia non sono affatto terminate. Oggi il leader di Hamas era in Iran per le commemorazioni, un altro segno di come la vicinanza sia spiccata“.