Sarebbe potuta finire anche in modo diverso, oggettivamente, ma proprio per questo il Borussia Dortmund merita la finale: perché nell’arco delle due partite ha saputo dominare gli eventi, cavalcando gli episodi. Il PSG ha prodotto la possibilità degli episodi, ma non li ha resi utili alla storia della partita.
Per ogni traversa scheggiata da Mbappé, resta impassibile la rete.
Un concetto lo avevamo già compreso all’andata: il Borussia sa soffrire e accetta di essere fortunato – molto, in 180′ – con consapevolezza: in questi casi, la buona sorte diventa una forma di talento.
Quuando Hummels – partita monumentale a prescindere dal gol – decolla sul servizio di Brandt, la retroguardia parigina si specchia nello stagno della propria incertezza. È solo un istante, visto da terra. È la Finale, vista dalle nuvole che Hummels accarezza con la fronte.
Paolo Marcacci