Iran, la situazione mediorientale si complica con la morte del presidente Ebrahim Raisi

Iran: ormai è noto, il presidente iraniano Ebrahim Raisi è deceduto a seguito di un incidente in elicottero. Ritrovato il corpo grazie a un drone turco. Con lui, altri otto passeggeri hanno perso la vita (compreso il Ministro degli Affari Esteri Hossein Amirabdollahian). Circolano già ipotesi che siano stati gli israeliani o americani a ucciderlo. Washington ha dichiarato che è ‘necessario evitare l’escalation’ e che non vi è stato alcun sabotaggio da parte loro. L’UE ha attivato il sistema di copertura satellitare chiamato Copernicus per aiutare i soccorsi, stanno cercando di dimostrare di non aver contribuito alla morte del Presidente.

È un momento delicato, vi è una nuova crisi: il bisogno principale è quello di trovare un nuovo presidente e in seguito c’è la partita della successione all’Ayatollah Khamenei. Questo potrebbe anche sul fronte interno produrre uno scontro, non di impatto positivo sulla situazione mediorientale.

Francesco Borgonovo e Savino Balzano esaminano la questione in diretta, quest’ultimo porta l’attenzione su un fatto: “Non so se avete notato qualche bandiera iraniana proiettata su qualche palazzo del potere, sono molto preoccupato perché siamo in un contesto di gravissima tensione e siamo in un contesto nel quale davvero potrebbe bastare poco in considerazione anche che l’Europa è piena di imbecilli che parlano addirittura di invio di truppe in giro per il mondo. In un contesto di questo tipo, scintille come quelle a cui stiamo assistendo possono essere davvero pericolose. Immagino cosa potrebbe accadere se un attentato o un incidente lo subisse qualcun altro, ad esempio il Presidente della Repubblica francese”.

Punto & Accapo | lunedì 20 maggio