Mentre gli USA dettano l’agenda all’Occidente, la Turchia porta Israele in tribunale per genocidio

La novità degna di attenzione è che adesso anche la Turchia di Erdogan vuole portare Israele al tribunale dell’AIA con l’accusa di genocidio. In questo senso possiamo dire a ragion veduta che il Sudafrica ha letteralmente fatto scuola. È stato infatti il Sudafrica per primo a promuovere quest’azione intentata nei confronti di Israele, accusato di compiere un vero e proprio genocidio a nocumento del popolo di Gaza.

Personalmente, lo dico senza ambagi, non nutro grande fiducia nel Tribunale dell’Aia, come altre volte già ho sottolineato. Per dirla con le grammatiche del compianto da Nilo Zolo, si tratta di un organo in cui viene fatta valere la giustizia dei vincitori. La giustizia dei vincitori che si compendia nella nota definizione di Trasimaco al centro del primo libro della Repubblica di Platone.

A Socrate, che cerca il giusto in universale, il sofista Trasimaco obietta che la giustizia altro non è se non l’utile del più forte. La definizione non è valida in universale, ma sicuramente lo è, a mio giudizio, in riferimento al Tribunale dell’Aia, che davvero fa valere come giustizia l’utile del più forte, cioè dell’Occidente liberal-atlantista. Ciò non di meno, la mossa della Turchia può essere utile, se non altro per scuotere l’opinione pubblica e per mettere sotto pressione Israele.

Come non mi stanco di ripetere ad nauseam, Israele utilizza ipocritamente l’argomento del proprio diritto di difendersi per giustificare politiche oltremodo aggressive e, secondo il Sudafrica e la Turchia, financo genocidarie ai danni dei palestinesi. Del resto l’opinione pubblica si sta sempre più mobilitando in questo senso. Basti considerare anche solo quel che sta accadendo nei campus universitari statunitensi, ove le proteste studentesche crescono in intensità e in quantità di giorno in giorno, e dette proteste ottengono come risposta la repressione da parte della polizia, e rivelano oltretutto la falsità del teorema dominante secondo cui gli Stati Uniti d’America sarebbero la più grande democrazia del mondo, come sempre ad esempio Enrico Mentana, la qualifica.

Ebbene, è evidente che negli Stati Uniti d’America non è nemmeno più concesso protestare contro le politiche di Israele e in difesa del popolo di Gaza. Qui sta tutta la falsità, tutta l’ipocrisia, tutta la menzognera narrazione dell’occidente liberal-atlantista, che seguita senza posa a celebrare se stesso come il tempio della libertà, ove in realtà si tratta di una plutocrazia neoliberale a base imperialistica. E adesso la mossa della Turchia, che procede di conserva con quella del Sudafrica, può, auspichiamo, giovare a uno scuotimento delle opinioni pubbliche, a ciò che si cominci realmente a prendere atto di quello che sta accadendo a Gaza.

Un vero e proprio massacro di civili innocenti, spacciato ora come diritto di Israele di difendersi, ora come lotta contro il terrorismo. Quel che sta accadendo a Gaza, come giustamente ha detto la Cina di Xi Jinping, è una vera e propria vergogna per la civiltà. Una vergogna che però, va altresì detto, finora è stata accettata di buon grado dall’Occidente, che in non rari casi si è spinto e si spinge a celebrarla apertamente come diritto di Israele di difendersi. All’ipocrisia davvero non c’è limite.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro