Negli ultimi giorni è arrivata una notizia che ha sorpreso tutto il panorama giornalistico e non.
Astrazeneca ritira il suo vaccino anti-Covid. La casa farmaceutica inglese, interrogata in tribunale a Londra, ha ammesso per la prima volta l’eventualità “molto rara”, dice l’azienda, di effetti avversi alla somministrazione del vaccino. In particolare, nei documenti si è evidenziata la presenza di trombosi. In caso di sconfitta riguardo al procedimento a suo carico, la casa farmaceutica potrebbe dover risarcire i danneggiati.
Per ciò che concerne il ritiro, negli ultimi giorni si è verificato un “fact-checking” generale di fronte alla notizia, sottolineando che la scelta sarebbe dovuta a un semplice aggiornamento del farmaco. La maggior parte delle principali fonti d’informazione ha anche voluto precisare che sugli effetti avversi qualcosa “si sapeva già”, facendo riferimento al fogliettino illustrativo che avrebbe certificato la possibilità di danni collaterali dall’aprile 2021. Tuttavia, tornando a quel periodo non sembrava invece così evidente ai commentatori anche la sola esistenza di effetti avversi, spesso banalmente negata. Anzi, più volte si è voluto mettere il timbro di garanzia sul vaccino.
“Vaccinatevi con Astrazeneca che è sicuro ed efficace“, firmato Roberto Burioni. Così scriveva su Twitter.
Oppure La Repubblica scriveva, quasi con le stesse parole: “Ema, l’Agenzia europea del farmaco dice che Astrazeneca è sicuro ed efficace“.
In diretta Fabio Duranti, riportando la notizia del ritiro, ha voluto mettere un punto: “Ora come la mettiamo?“.
L’intervento a Un Giorno Speciale | 9 maggio 2024.
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