La sovranità popolare è un tema quanto mai attuale, tanto più in piena campagna elettorale in vista delle elezioni europee. Il periodo storico che viviamo vede sempre più passare il potere decisionale dagli stati nazionali a entità sovranazionali. Per quel che riguarda l’Italia è centrale il rapporto, sempre più subordinato, con l’Unione Europea, tema che il Professor Michetti espone sottolineando diverse criticità: L‘Europa è stato un grande sogno, ma era quello di Spinelli, quello di De Gasperi, quello di tanti che si sono prodigati per fare un’Europa che è esattamente diversa da questa. L’Europa oggi è una distorsione europea, nasce da un colpo di mano, peraltro al di sopra dei cittadini, al di sopra degli Stati, e al di sopra di qualsivoglia soggetto che potesse democraticamente decidere.
Il trattato di Maastricht, come tutto quello che lo precede, è una netta prevalenza dell’economia sulla democrazia. per cui l’Europa è diventata una sorta di Stato federale che opprime le sovranità degli ordinamenti nazionali e li mortifica a tal punto che non solo i regolamenti ma persino le direttive, qualora fossero adeguatamente dettagliate, si applicano a prescindere dal fatto che nell’ordinamento interno vi siano norme che dicano tutt’altro e lo fanno secondo una formula che è quella del self-executive, per cui il giudice deve disapplicare la norma del nostro ordinamento per applicare quella direttiva comunitaria. Per cui noi, la nostra sovranità non è limitata, non conta più niente. Io ricordo a tutti che una legge, perché possa essere calzante, armonica, adeguata, deve essere assunta nel luogo dove deve produrre i suoi effetti.
Un concetto cardine che in Europa non è funzionale secondo Michetti: “Voi immaginate quale elemento di contatto ci possa essere tra Helsinki e Pantelleria. Per cui fare e pretendere di fare una legge che vada bene ad Helsinki e a Pantelleria significa o fare un provvedimento assolutamente vago o viceversa fare un provvedimento che favorisca o l’uno o l’altro in ragione di rapporti di potenza”.