“Fuori la Nato da Spezia”
Questa la frase apparsa su uno striscione appeso alla finestra di una abitazione di La Spezia negli scorsi giorni. La signora “colpevole” di aver esposto tale “sovversivo” messaggio è stata prontamente identificata dai Carabinieri, accorsi in casa sua per chiederle i documenti. La denunzia dell’accaduto è apparsa in una nota della sezione locale di Rifondazione Comunista: “Un piccolo ma significativo gesto per dire sì alla pace, no alla guerra e per denunciare se ancora ce ne fosse bisogno che la nostra città produce armi che poi vengono esportate per massacrare civili nei vari fronti di guerra. Per tutta risposta ha ricevuto una visita a casa dei Carabinieri che l’hanno identificata”.
Il programma contestato da molti cittadini spezini è del Ministero della Difesa, viene denominato “Basi Blu”. Il Governo a inizio anno ha trasmesso alla Commissione Esteri e Difesa la richiesta di parere parlamentare sul programma riguardante l’adeguamento delle Basi navali della Marina militare secondo i nuovi standard operativi della NATO. Laddove attualmente già si trova l’Arsenale militare marittimo della Spezia, saranno svolti lavori volti ad adeguare molte zone agli standard voluti dalla NATO. La spesa prevista per tali interventi è stimata in 354 milioni di euro.
Contestare l’esigenza di tale programma in maniera pubblica, anche se si è residenti nei pressi della base e si possono avere motivazioni che vanno dalla voglia di pace alla serenità nel vivere nel quartiere in cui si è nati, porta all’identificazione da parte delle Forze dell’Ordine.