“C’è qualcuno che pensa di contrastare la cattiva politica invitando le persone non andare a votare. No, errore. La cattiva politica non si combatte con l’antipolitica, si combatte con la buona politica“.
L’appello di Sergio Berlato, già europarlamentare di Fratelli d’Italia, è tra i temi più dibattuti degli ultimi anni.
“Tra i candidati i cittadini hanno il diritto, che è uno strumento formidabile, di scegliere attraverso la preferenza chi vogliono mandare a rappresentarli all’interno delle istituzioni comunitarie. E’ una cosa molto importante”.
Alle europee del 7-8 giugno però è prevista anche una fetta di astenuti che negli ultimi anni non fa che crescere di tornata in tornata: complici i fatti che spesso non seguono alle parole, ma più in prospettiva il non voto può davvero essere una ricetta di dissenso?
“Guardate che spesso, dietro a chi vi invita a non interessarvi di politica, ci sono quelli che non vogliono essere controllati mentre fanno i loro interessi in politica. Quindi se la gente non si interessa di politica e non controlla chi è stato inserito nelle istituzioni, poi questi all’interno delle istituzioni possono continuare a fare cattiva politica, a fare i loro interessi anziché fare gli interessi dei cittadini e difendere i diritti dei cittadini.
Quindi è sbagliatissimo perché se la gente non va a votare, Se andasse a votare l’Italia la metà o un quarto di quelli che sono andati a votare l’ultima volta comunque verrebbero eletti 76 rappresentanti dell’Italia in Parlamento Europeo, comunque in Europa verrebbero eletti 705 parlamentari, con la differenza che andranno a rappresentare il popolo italiano presso le istituzioni comunitarie. Votate chi riterrete più meritevole della vostra fiducia, ma andate a votare altrimenti fate il gioco dei nostri nemici“.
L’appello di Berlato a ‘Un Giorno Speciale’ | 1 maggio