Domani 21 Maggio, il servizio pubblico del Taxi sarà interrotto dalle 8 di mattina alle 22. Sarà fatta eccezione per le fasce di garanzia e i servizi sociali previsti dalla normativa. Di conseguenza saranno garantiti i servizi per le persone disabili o le emergenze, per esempio chi dovrà recarsi in ospedale. I motivi dello sciopero, sono spiegati all’interno del comunicato a firma Unica Taxi Filt Cgil: “la categoria aspettava da anni i decreti attuativi della legge quadro del settore (12/19). Quei decreti servivano a regolamentare meglio i servizi di NCC e taxi. Scioperiamo per chiedere al Governo di scrivere decreti che servano ad attuare lo spirito della legge quadro di settore, non a capovolgerlo per accogliere le pressioni di chi vuole fare profitto con la mobilità. Le regole europee (direttiva Bolkenstein) escludono i taxi dall’ambito della concorrenza, perché ne riconoscono il carattere di servizio pubblico”.
Gli “Uber Files”
“Sembrava essere entrata un un po’ di luce qualche mese fa quando siamo stati convocati al MIP per definire questi decreti attuativi che aspettiamo da 5 anni” commenta Raffaele Salina, Segretario Nazionale di Fast Confsal Taxi “poi all’improvviso, si è bloccato tutto e insieme a questa cosa abbiamo visto comparire il Vice Presidente di Uber che è stato ospitato prima dal Presidente della Regione Calabria, e poi dal Ministro Urso. Già nel 2022 il governo Draghi voleva aprire a questa multinazionale e non lo abbiamo gradito. Perché quando vedi che le cose si bloccano per il potere economico che ha nelle mani qualcuno, non piace”. Riccardo Cacchione, Coordinatore Nazionale USB Taxi, specifica che nel 2022 il Guardian pubblicò gli “Uber files”: in cui emergeva che Netanyahu, Macron e Biden erano stati “avvicinati” per venire ammorbiditi da queste multinazionali. Poi, ricorda Cacchione, il Presidente Occhiuto della Regione Calabria, ha dato il benvenuto ad Uber in Calabria: una regione che rispetto al mondo del lavoro avrebbe molte altre esigenze anziché fa arrivare Uber. Gli Uber Files sono 124 mila documenti che sono stati trafugati ad Uber e che si riferiscono al periodo tra il 2013 e il 2017. Tra quelle carte, c’è la prova di come la società abbia adottato tecniche di pressione politica, ai limiti della legalità, intessendo legami di convenienza con taluni politici, ed utilizzando sistemi tecnologici per celare il proprio operato alle autorità.
Il bilancio della società
Inoltre andiamo a verificare il bilancio di Uber che è stato pubblicato dalla Camera di Commercio emergono dei particolari interessanti. “Su 5 milioni e 200 mila Euro di fatturato, fa un utile negativo di meno 15 mila e non è una strategia che usa solo con i taxi. Ma anche con Uber Eats. Quindi parliamo di una società che sottrae risorse al fisco, perché quella percentuale che viene presa è trasferita in padelle fiscali: sono dati elementari”. Ma non c’è da sorprendersi, secondo il Sindacalista Savino Balzano. In quanto ormai è sempre più palese la contrapposizione tra chi lavora per mantenere la famiglia, e le multinazionali che provano a mangiarsi tutto.
Quello del tassista è una mansione in cui il lavoratore deve investire per mantenere l’attività. Per questo motivo, secondo Francesco Borgonovo, i problemi del servizio pubblico non si dovrebbero risolvere eliminando la categoria e rimpiazzandola con una multinazionale. La soluzione più semplice è sempre quella di capire la natura dei problemi, andando alla radice di essi.