L’ultima sortita di Borrell merita davvero un breve commento.
Borrell ha asserito che la Russia di Putin minaccia l’Unione Europea.
Un’affermazione che in verità non è nuova, dato che viene ripetuta ormai incessantemente da mesi a tambur battente.
L’ordine discorsivo dominante in Occidente va in effetti ribadendo da tempo che la Russia è pronta a invadere l’Europa, a colpire la NATO, a occupare i paesi baltici. Ultimamente gli Stati Uniti d’America hanno anche insinuato che la Russia di Putin avrebbe utilizzato armi chimiche in Ucraina. A cosa serve esattamente questo genere di narrazione?
Avanzo un’ipotesi senza perifrasi, precisando subito che è un’ipotesi, appunto.
L’ordine discorsivo dominante sta, a mio giudizio, preparando l’opinione pubblica occidentale al diretto ingresso degli Stati Uniti d’America e dell’Europa nel conflitto. Magari anche con una guerra preventiva contro la Russia di Putin, presentata come una minaccia per l’Occidente stesso. D’altro canto Washington non è certo nuova a questo genere di operazioni imperialistiche dette ipocritamente “guerre preventive“.
Come del resto non è nuova Washington all’allarme lanciato circa l’uso di armi chimiche in realtà inesistenti e buone solo a giustificare l’aggressione imperialistica dello Stato a cui viene additata la colpa di aver usato armi chimiche in realtà inesistenti.
Ricorderete senz’altro Colin Powell che agitava la provetta per giustificare l’aggressione dell’Iraq.
La verità è che l’Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, sta a tutti gli effetti perdendo la guerra, con buona pace di quanti ci avevano assicurato che l’Ucraina avrebbe trionfato molto rapidamente e che, per parte sua, la Russia altrettanto rapidamente avrebbe capitolato. Del resto, nei giorni scorsi abbiamo assistito agli stessi organi mainstream di diffusione delle notizie che ammettevano apertamente l’imminente tracollo dell’Ucraina del guitto Zelensky. E Washington non può certo tollerare che l’Ucraina sia sconfitta, dato che questa, lo ribadiamo per l’ennesima volta, non è se non la guerra che Washington sta conducendo contro la Russia utilizzando appunto l’Ucraina come proprio bastone, secondo l’efficace immagine a suo tempo utilizzata dal compianto Giulietto Chiesa.
Per questo motivo, a mio giudizio, l’ordine discorsivo si sta già da settimane organizzando in maniera tale da preparare l’opinione pubblica alla guerra, presentata come ineludibile necessità imposta dall’agire scomposto della Russia stessa. Spero sa va sans dire di sbagliarmi, ma i segnali mi pare che portino tutti in questa direzione, cioè verso la guerra mondiale in cui anche l’Occidente e dunque la nostra Europa saranno impegnati. Dicevo che spero di sbagliarmi e però l’ordine discorsivo davvero sembra insistere maniacalmente sulla necessità di un ingresso, presto o tardi, dell’Europa e degli Stati Uniti nel conflitto.
Dato che la Russia viene presentata come aggressiva, a quel punto l’Occidente, si dirà, deve intervenire per evitare di essere aggredito. Questa la narrativa già prontata e che in questi giorni viene diffusa urbi et orbi dagli autodefiniti professionisti dell’informazione.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro