Quella degli autovelox inizia a diventare una questione nazionale. Prende linfa dalle vicende legate a Fleximan, il “trasgressore” che li buttava giù in nord Italia, ma che ha avuto come effetto collaterale quello di portare alla ribalta delle cronache la “tassa occulta” dei dispositivi di sicurezza.
Una vera e propria decima, quella che in Italia si verifica a suon di riscossioni. Tra i capoluoghi è Firenze che spicca per severità sulle multe, e nel complesso gli incassi sono aumentati vertiginosamente negli ultimi tre anni. Nel 2022 sono il 67% in più del 2021, ma l’altro problema è l’efficacia di questo pugno di ferro.
Anche qui, l’efficacia dei dispositivi di rilevazione della velocità lascia a desiderare. Nel complesso europeo l’Italia resta la nazione dell’Europa del sud con più morti in autostrada: peggio di Francia e Spagna, per non parlare della Germania, dove in alcuni tratti autostradali è persino assente il limite di velocità.
A che pro allora si deve continuare a trattare peggio gli italiani rispetto agli altri cittadini europei?
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