Rientra finalmente in scena Robert Fico, per fortuna vivo e vegeto.
Il premier della Slovacchia aveva subìto il 15 maggio scorso a Handlová un attentato che ha messo a grande rischio la sua vita. L’attentatore aveva sparato cinque volte al primo ministro, colpendo soprattutto l’addome. I motivi? Juraj Cintula ha ammesso dopo il fatto di aver agito perché non d’accordo con le politiche del premier, in particolare quelle sull’interruzione dell’invio di aiuti militari all’Ucraina. Il tutto a discapito delle prime teorie circolate in rete che suggerivano invece un legame filo-russo. Robert Fico si sta ora riprendendo gradualmente. Intanto ci tiene a chiarire due cose e a mandare qualche messaggio.
Innanzitutto c’è una parola chiave: “perdono”.
“Non provo alcun odio nei confronti dello sconosciuto che mi ha sparato.
Non intraprenderò alcuna lezione legale. Alla fine, è ovvio che era solo un messaggero del male e dell’odio politico che un’opposizione politicamente fallita e frustrata ha sviluppato in proporzioni ingestibili in Slovacchia. Prevedibile che i media antigovernativi comincino ora a minimizzare l’attentato alla mia vita. Chiedo ai media, soprattutto quelli che fanno capo a Soros di non seguire questa strada. Da diversi mesi ho comunicato che ci fosse una certa probabilità di un attentato a qualche politico del governo” – lo aveva fatto il 10 aprile su Facebook. Il premier slovacco parla di una certa avversità del sistema UE alle sue politiche, specialmente quelle per la pace in Ucraina. Riaffermando poi l’opposizione al “pensiero unico” e l’importanza invece della libera espressione di idee, Fico conclude: “Nell’Unione Europea il diritto al dissenso ha cessato di esistere“.
Qui un estratto di video sottotitolato in italiano.
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