Il triste bilancio del G7 ▷ Antonellis: “Ma quale successo? Oggi i politici fanno gli influencer”

Il G7 si è chiuso con un bilancio che Meloni ha definito “un successo”. “In questi giorni l’Italia è stata al centro e gli occhi del mondo sono stati puntati su di noi” ha esordito la Premier “Orgogliosa di come l’Italia sia riuscita a stupire e a tracciare la rotta”. Meloni ha aggiunto come dal vertice sia arrivato un sostegno forte all’Ucraina, l’intesa per circa 50 miliardi di dollari di finanziamenti. I leader si sono accordati anche su temi come intelligenza artificiale e migranti. Non sono mancati i moniti a Cina e Iran, oltre che un’intesa contro il traffico degli esseri umani.

Il punto di vista del direttore de Il Giornale d’Italia Marco Antonellis però, è diametralmente opposto a quello della Premier Meloni: “Un successo di cosa? Che cosa è successo? Che cos’è realmente successo? Un successo per Giorgia Meloni sicuramente, ma ormai i G7 vengono tutti fatti ad uso e consumo dei leader che li organizzano. Sono solo delle passerelle.

Di solito non si decide niente e non servono a niente. Non cambia il mondo dopo il G7. Soprattutto adesso che al G7 Russia, Cina e Arabi lo guardano con sempre meno interesse. Il G7 incide sempre meno: è diventato il Festival di Sanremo della politica, una bellissima passerella che fondamentalmente non serve a niente. Serve solo a glorificare il leader di turno di oggi, la Meloni. I politici oggi fanno gli influencer: non fanno politica, non mettono in atto strategie ma si limitano a gestire il consenso nell’immediato.

Si interessano dei social, fanno gli sciuscià ai detentori del potere vero: a Elon Musk, Zuckerberg e basta. Il loro mestiere è quello di fare gli influencer. Non c’è niente di confortante. Poi se riescono a portare a casa i risultati dei cittadini, nessuno lo saprà mai, perché la logica dei social ti fa dimenticare quello che hai fatto o non hai fatto il giorno prima. E’ una logica binaria, pollice giù o pollice su. Non c’è la mediazione, non c’è la strategia, non c’è la regia politica: tutto viene improvvisato e vince chi urla di più.

Se questo sia un bene o un male per il Paese fondamentalmente non frega niente a nessuno. Perché poi quando questi signori ottengono la poltrona che vogliono, dimenticano tutto il resto”.