“A Gaza si ammazzano volutamente i giornalisti perché quello che sta succedendo non deve accadere. E poi si impedisce ad altri giornalisti di accedere alla striscia, perché quello che sta accadendo a Gaza non si deve sapere. E quello che noi sappiamo è frutto del lavoro eroico che andrà ricordato di palestinesi che raccontano quello che sta succedendo a Gaza“. Così Savino Balzano solleva il delicato tema dei giornalisti nella striscia di Gaza a lavoro per dare le notizie di guerra. “Lo scopo è quello di mettere un bavaglio ad un’informazione che prova a raccontare i crimini che vengono commessi da Israele“. Secondo il sindacalista però il tema è delicato anche in Italia.
Secondo il rapporto annuale di Reporters without borders, Israele e Palestina sono rispettivamente al 101esimo e al 157esimo posto in classifica per libertà di stampa. Il Belpaese si posiziona al 46esimo posto. Eppure un paradosso, secondo Balzano c’è.
“Pensate come siamo messi male noi in Italia in termini di giornalismo e di informazione, quando Giannini – editorialista de La Repubblica ed ex direttore de La Stampa, ndr – oggi rappresenta il ‘giornalista scomodo‘.
Uno che quando è al governo il centrosinistra, pseudo centrosinistra ovviamente, o il governo tecnico, al massimo pigola qualche critica, niente di che. Quando è al governo il centrodestra l’unica parola che riesce a pronunciare è ‘fascismo’: questo è il giornalismo scomodo oggi nel nostro paese“.
Ascolta l’intervista da Francesco Borgonovo.