Tempi di attesa per una visita che possono superare i due anni, infezioni nosocomiali in crescita, riduzione dei medici di base. Questi i problemi atavici della sanità pubblica in Italia che si sommano alle pesanti eredità lasciate dalla gestione del Covid. “Io sono sconvolto, al di là di quello che è successo durante il periodo del Covid, la sanità pubblica mi sconvolge. I tempi, le liste di attesa, la riduzione al nulla dei medici di base. Giorni fa ho registrato lo sfogo di un mio amico medico di base che raccontava proprio le grandissime difficoltà del periodo Covid, cioè che non potevi più fare il tuo mestiere. Addirittura chi andava a curare le persone in casa veniva guardato come un reietto. Solo che mi diceva quelli come me e altri che sono andati non hanno avuto morti sulla coscienza mentre gli altri sì”.
Lo sfogo di Duranti che sulla situazione attuale sottolinea: “La sanità è ridotta a pezzi, è imbarazzante che una persona che deve fare una visita che può salvargli la vita debba attendere anni… Sembra veramente una situazione paradossale, drammatica, cioè non avremmo mai immaginato trent’anni fa di arrivare a un punto del genere. Le infezioni nosocomiali stanno crescendo a dismisura”. In questo panorama non finisce la scia di “malori improvvisi”: “Oggi sono aumentati notevolmente gli strani incidenti. La notizia drammatica dei giorni scorsi di Rosignano è un esempio. Un malore alla guida e una Honda nera travolge le auto al casello: tre morti, sei feriti, illeso il casellante, chiuso un tratto di autostrada. Quante volte voi nella vostra vita avete visto questi episodi così ripetuti come li vediamo oggi? Io ho 62 anni, ragazzi, ne ho viste, qualche volta è accaduto, ma non con la frequenza di oggi”.