Macron e Scholz si vedono e prendono decisioni (sbagliate) al posto nostro

La recente visita del presidente francese Emmanuel Macron in Germania, dove ha incontrato il cancelliere Olaf Scholz, ha sottolineato la necessità di una, a parere suo, maggiore sovranità europea. Naturalmente questi si vedono e decidono per noi, come sempre hanno fatto, perché l’Italia e i politici italiani contano come il due di picche a briscola. I due leader europei hanno delineato un programma per la prossima Commissione europea, enfatizzando quello che interessa loro, cioè la cosiddetta competitività, il mercato unico dei capitali, l’unione bancaria, la transizione verde e digitale, quella che sta massacrando tutte le piccole e medie imprese italiane, e maggiore sovranità europea.

Macron, nel suo discorso a Dresda, ha proposto il raddoppio del bilancio dell’Unione Europea, un debito comune e una difesa comune europea. La lettera congiunta di Macron e Di Scholz evidenzia la necessità di rafforzare il mercato unico, l’unione dei capitali come soluzione, dicono loro, alla crisi attuale, con un richiamo ai soliti concetti favoriti da Bruxelles e in parallelo Lorenzo Binismaghi, presidente di Société Générale, ha sostenuto che le banche europee devono crescere per competere con i colossi americani e che le fusioni transnazionali sono essenziali. Ha ribadito la necessità di un’unione dei mercati di capitali per fare funzionare l’unione bancaria, sottolineando che Société Générale parteciperà attivamente a questo processo di aggregazione.

Insomma, come anche vediamo negli slogan politici di questi giorni, vogliono ancora più Europa, come se 30 anni di riforme, cioè di fregature, accompagnate da un declino economico e industriale, non fossero sufficienti a distruggere quello che rimane. Ma certo, perché no? Facciamo ancora più Europa. La cosa allucinante è che questo tipo di Unione Europea è quello che sta massacrando le piccole e medie imprese italiane alle quali io tutti i giorni faccio consulenza.

Se volete conoscere la mia opinione, che trovate anche sul sito valeriomalvezzi.it, scoprirete che tante cose non quadrano, a partire dalla necessità di avere un piano strategico. e di sapere dialogare su materie come per esempio gli ESG, cioè Environment, Social and Governance, che oggi vanno a chiedere alle imprese italiane quanta anidride carbonica consumano i tuoi dipendenti per venire al lavoro, E se tu disgraziatamente hai un’azienda che non è nel centro di una città ma magari in periferia, secondo loro, visto che non ci sono gli autobus, dovresti chiudere. O forse, visto che non ci sono le auto di transizione digitale o di transizione ambientale, quelle che ti fanno viaggiare sulla rete o che ti fanno viaggiare con l’energia pulita.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi