Marino critica il progetto inceneritore: “I numeri dicono che è inutile, io avevo finanziato altro”

La questione della gestione dei rifiuti a Roma è fondamentale. Si parla della costruzione di un inceneritore che dovrebbe garantire l’indipendenza nello smaltimento dei rifiuti alla capitale. Sul tema l’ex Primo cittadino Ignazio Marino, oggi candidato alle Europee con l’ “Alleanza Verdi e Sinistra” si dice contrario: “A me piace parlare utilizzando i numeri. Roma produce 1.500.000 tonnellate di rifiuti all’anno, di questi 1.500.000 circa 500.000 sono umido, quindi sono rifiuti delle nostre tavole, delle tavole dei ristoranti, che potrebbero essere trasformati in energia in gas attraverso i biodigestori così come io avevo disegnato e anche finanziato addirittura nel settembre del 2015″.

“Se si costruisce un inceneritore che possa bruciare 600.000 tonnellate l’anno… Io davvero mi confondo perché dal milione e mezzo di tonnellate ne rimane uno. L’Europa ha chiesto a tutti i Paesi dell’Unione Europea di differenziare il 75% dei rifiuti, quindi riuso, riciclo, riutilizzo dei materiali e ne rimane 250.000. Ma perché dobbiamo avere un inceneritore da 600.000 Perché è molto facile, perché io con lo sforzo di tutte le persone che mi aiutavano e dei cittadini della città di Roma portammo la differenziata da 17-20% sino al 45%. Sono passati dieci anni e siamo fermi a quel 45%. Se non si seguono le indicazioni che l’Europa ha stabilito insieme anche a noi, poi finiremo come per la discarica che dovremo pagare le multe per infrazione delle direttive europee“.