Mattarella e sovranità UE ▷ Balzano: “Si confonde il sovra-nazionalismo con la cooperazione internazionale”

La recente dichiarazione di Sergio Mattarella in occasione del 2 Giugno, ha suscitato clamore tra le mura del Quirinale. Il Presidente nel giorno della festa della Repubblica aveva detto che “con l’elezione del Parlamento europeo consacreremo la sovranità dell’Ue”. Tra coloro che hanno dibattuto alle sue dichiarazioni, c’è stato anche il Senatore Claudio Borghi che con un tweet al vetriolo ha affermato che “Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”. Il dibattito si è allargato cosi tanto che c’è chi dice che il governo stia andando in tilt, e se da un lato vige il silenzio della Meloni, dall’altro “gli alleati si smarcano”.

Quello che rimane sgradevole, secondo il Vicedirettore della Verità Francesco Borgonovo, è che proprio il 2 Giugno il Presidente abbia parlato di sovranità europea. Una sovranità che vive di potere per la sovranità sottratta agli altri popoli.
“Io non ho trovato nulla di sconvolgente nelle parole di Borghicommenta il Sindacalista Savino Balzano “Se il 2 giugno il Presidente della Repubblica invece di parlare della sovranità nazionale, parla di sovranità europea, non si può che dedurre che stia abdicando a quella che è la sua funzione. Quindi dovrebbe rinunciare al suo mandato e dimettersi.

Il Presidente della Repubblica non è più garante della Costituzione, ma è garante del vincolo esterno”. Infatti, ricorda Balzano, Hugh Kerr ex presidente della Commissione Europea, ammise durante un’intervista che nel 2011 aveva decretato con l’allora Presidente della Repubblica Napolitano, di disarcionare Berlusconi, mettendo un’uomo dell’Europa al suo posto: Mario Monti. La stessa manovra la eseguì Mattarella nei confronti di Paolo Savona, impedendogli di diventare Ministro. “Questo perché Savona destabilizzava i mercati a causa delle sue posizioni euroscettiche” dice Balzano.

Il Non voto

Questa non è null’altro che l’espressione di un pensiero che è molto chiaro e che opera da parecchio tempo. “Ne parla anche Mario Monti nel suo libro” dice Borgonovo “dell’idea che le democrazie oggi siano svuotate di significato e i governi non siano più in grado di funzionare. Monti, sostiene che le democrazie non funzionino perché i politici non sono abbastanza veloci a eseguire gli ordini. Dice anche che i cittadini non vanno a votare, e per questo sembra provare un certo fastidio nel dover tenere conto anche della volontà dei cittadini“.

Per questo motivo dice Borgonovo, c’è l’idea del modello del pilota automatico, in cui si toglie sovranità all’Italia e si dà sovranità all’Europa. Infatti nel suo libro Monti dice di essere contrario al premierato perché impedisce la creazione di governi di unità nazionale, mentre invece auspica a quelli tecnici. Quindi l’idea sembrerebbe essere quella di sostituire ai governi “incapaci”, dei governi di natura tecnica: quello che è stato fatto con Draghi e lo stesso Monti. Il problema è che come afferma Balzano, Monti ha guidato il peggior governo della Repubblica Italiana.

“Io disprezzo profondamente il punto di vista di Mario Monti, lo trovo nauseante. Però gli riconosco una certa trasparenza.
Lui ritiene che i paesi debbano essere guidati dal pilota automatico whatever it takes e lo dice chiaramente. Chi invece non riesco a rispettare sono gli europeisti fideistici, che vedono negli altri dei complottisti.

Oggi c’è gente che ti dice che se l’Europa non funziona non è perché è cattiva ma perché ce ne vuole di più: perché ce n’è troppo poca. C’è un approccio fideistico nei confronti di un istituto sovranazionale che governa in maniera autoritaria i popoli e non nel loro interesse. Si confonde il sovra-nazionalismo con la cooperazione internazionale che non è assolutamente in contrasto con l’idea di sovranità costituzionale“.

In sostanza Balzano afferma che coloro che si fidano dell’Europa si basano su elementi unicamente fideistici, mentre chi non è fiducioso possiede dei reali argomenti in mano: si basa sulla realtà dei fatti.