È nel 2022 che Cina e Russia hanno definito la loro alleanza ‘senza limiti’, ad oggi si riconfermano tali: Putin vola a Pechino nel weekend e Xi Jinping lo attende a braccia aperte. I due paesi sono membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu e sfidare l’Occidente è sempre stato in cima agli obiettivi di entrambi, rimescolare le carte dopo l’ordine geopolitico creatosi dopo la seconda guerra mondiale diviene un punto sempre più essenziale nella loro agenda politica. L’obiettivo principale? Chiaro: ridimensionare la sfera di influenza statunitense, definita ‘aggressiva’ e ‘pericolosa per gli equilibri nucleari strategici’.
Ma non è allo stesso modo aggressiva la rivendicazione di Putin sul territorio ucraino? Infatti, lo stesso conflitto bellico tra Russia e Ucraina è una vera e propria guerra fra Occidente e Oriente, e quella che lui oggi propone e definisce come ‘un accordo di pace’ altro non è che una richiesta di completa sottomissione da parte dell’Ucraina. In occasione di un incontro con gli alti funzionari del ministero degli Esteri russo (poco prima dell’avvio della conferenza di pace per l’Ucraina in Svizzera) ha infatti dettato le condizioni che si traducono nel ritiro delle truppe ucraine da quattro regioni quali Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia e nell’abbandono dell’idea di entrare nella Nato.
Di fronte a tale proposta il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak dichiara su X che “È tutta una finzione. Quindi, ancora una volta, sbarazzatevi delle illusioni e smettetela di prendere sul serio le ‘proposte della Russia’ che offendono il buon senso”. A questo si aggiungono le dichiarazioni del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg “non è una proposta di pace, è una proposta di maggiore aggressione e maggiore occupazione e dimostra in un certo senso che l’obiettivo della Russia è controllare l’Ucraina”.
Inoltre, la Russia “riafferma il suo impegno al principio di una sola Cina, riconosce che Taiwan è parte integrante della Cina, si oppone all’indipendenza di Taiwan in qualsiasi forma e sostiene fermamente le azioni della parte cinese per proteggere la propria sovranità e integrità territoriale, nonché per unificare il paese”.
Insomma, Putin non ha intenzione di fermarsi di fronte a nulla e oggi più che mai il legame rafforzato con la Cina di Xi Jinping apre la strada a un vero e proprio testa a testa tra Occidente e Oriente.