“L’obiettivo? Salvare case e auto degli italiani” ▷ L’intervista al vicepremier Matteo Salvini

Il Parlamento europeo si aggiornerà a partire dal 9 Giugno. Seppur accompagnati da un indice di astensionismo alquanto preoccupante, gli italiani sceglieranno i propri rappresentanti in Europa. Si discute da tempo su quello che è il ruolo dell’Italia nell’Unione e sulle direttive che arrivano proprio da quest’ultima. A proposito di direttive, fanno discutere le linee guida dell’UE in merito alle cosiddette “case green” e alla transizione da auto a combustione alle auto elettriche.

Proprio su case e auto si incentra il lavoro del vicepremier Matteo Salvini, il quale ha spiegato ai microfoni di Lavori in Corso quali sono i suoi obiettivi e come intende restituire all’Italia un’autonomia decisionale che si possa definire tale:

C’è chi dice che sono ‘terra terra’, perché mi occupo di case, auto, autovelox, taxi. Per me, la politica è la vita reale. Essa rappresenta i grandi principi di libertà e una visione del mondo fondata sulla pace, non sulla guerra, come spesso menzionato da Macron. Tuttavia, la politica deve anche occuparsi di questioni pratiche, come ad esempio eliminare la burocrazia che affligge i cittadini romani. Roma è una delle capitali europee con il maggior numero di pratiche edilizie bloccate. Attualmente, ci sono più di 200.000 pratiche edilizie sospese presso il Comune di Roma, alcune delle quali risalgono a 30 anni fa. Con il decreto “salva casa”, operativo già da questa settimana, chiunque può recarsi in Comune o in Municipio per scoprire il percorso rapido per regolarizzare e sanare situazioni come una veranda, una tenda, una cameretta in più, una parete in cartongesso, una mansarda, una taverna o una soffitta. Non stiamo parlando di grandi edifici costruiti illegalmente, ma di piccole difformità interne alle case degli italiani.

Se qualcuno ha costruito una villa con piscina senza permesso, ovviamente la risposta è la demolizione. Tuttavia, ci sono centinaia di migliaia di case in Italia, e migliaia solo a Roma, che hanno problemi urbanistici risalenti agli anni ’70 e ’80. Ho ricevuto email da cittadini romani che mi raccontano di non poter vendere o comprare casa per differenze minime come una finestra spostata di 10 centimetri, troppo piccola o troppo grande rispetto alla piantina originale. Non credo che il problema del mondo siano una tenda da sole, una veranda o un piccolo bagno di 4 metri quadrati

Ascolta l’intervista completa qui.