Si è conclusa la grande farsa delle elezioni europee.
La chiamo grande farsa poiché, come non mi stanco di evidenziare, il Parlamento europeo svolge una funzione prettamente coreografica e fa apparire democratico un ordine che strutturalmente non lo è. I dati disponibili parlano chiaro: praticamente il record storico di astensionismo in Italia, se non in Europa. Si tratta di semplice disinteresse o di reale comprensione dell’impostura dell’Unione Europea e del suo Parlamento coreografico, come l’ha chiamata Giorgio Agamben?
Sia quel che sia, le elezioni hanno comunque registrato la disfatta, per non dire la vera Caporetto, delle forze liberal progressiste in tinta arcobaleno, quelle del logoro ritornello “ci vuole più Europa”, quelle dei capricci di consumo spacciati per diritti e impiegati per nascondere la questione dei diritti sociali. Vincono praticamente ovunque i partiti della destra bluette: la Meloni in Italia, la Le Pen in Francia, giusto per fare due nomi. Macron se ne va a casa, o chissà, forse partirà da solo per il fronte russo, visto che tanto invocava la guerra.
In Belgio, De Croo annuncia le proprie dimissioni in lacrime, lacrime rigorosamente arcobaleno.
In Germania si registra l’exploit di AfD, classificato come partito di “estrema destra”, ma in realtà, come sempre, espressione della destra bluette liberal atlantista. Anche Vox in Spagna sale notevolmente, addirittura raddoppia i seggi. Forse che Vox non è anch’esso un partito liberal atlantista? In Italia i partiti della finta opposizione registrano una meritata catastrofe, con risultati degni del prefisso telefonico. Codesti partiti di oppo-finzione forse avranno capito una buona volta della propria inutilità e chissà che non si dedichino finalmente all’ippica.
Ce l’ha fatta invece essere eletta Ilaria Salis, il primo caso in cui ci veniva chiesto di votare un partito per liberare dalla prigione una persona, manco si trattasse di un reality o di un videogame. In molti attualmente stanno stoltamente giubilando, pensando che con la vittoria delle destre bluette in Europa la situazione possa cambiare. Non sanno evidentemente che, semplicemente, il maggiordomo con la livrea fucsia viene ora sostituito dal maggiordomo con la livrea bluette, egualmente pronto a rispondere agli ordini della classe capitalistica transnazionale.
Intanto anche il maggiordomo bluette non ci porterà fuori dall’Unione Europea e nemmeno fuori dalla guerra, spero ne siate consapevoli.
Per non parlare poi del liberismo, che continuerà come prima a produrre le proprie malefatte.
Tutto cambia affinché nulla cambi, si potrebbe dire parafrasando il gattopardo.
Ancora una volta l’Europa appare simile alla Firenze sferzata da Dante, la quale, con le parole del poeta, continua come un malato a voltarsi sul lato destro e poi sul sinistro, sperando di trovare sollievo e di guarire dal proprio male, e invece persistendo in esso.
Non vi è immagine migliore per comprendere la realtà di queste elezioni europee dove, lo ripeto, il vero dato da sottolineare, e che non è stato giustamente sottolineato, riguarda la vittoria dell’astensionismo, prova provante del fatto che probabilmente gli europei cominciano a capire che cosa realmente siano le elezioni europee e quale sia la farsa che in esse si esprime.
Intanto l’ordine dominante può pacatamente rimanere tranquillo poiché con la destra bluette nulla cambia rispetto a quel che era con la sinistra fucsia. Stesso neoliberismo, stesso atlantismo imperialistico.
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