La liberalizzazione del mercato dell’energia è a poco tempo dalla partenza.
Anche se qualcuno cerca di rimandare. “La Lega chiede il rinvio della liberalizzazione del mercato elettrico”, scrive La Repubblica definendo la mossa un “cortocircuito” del governo. Per Fabio Duranti il problema si pone proprio nel termine “liberalizzazione”.
“Il termine è sbagliato: è la privatizzazione del mercato elettrico”. Il tema è il classico “mercato libero sì” o “mercato libero no”.
Quello che qui conta è però cosa se ne fa dei beni primari: in questo caso, parlando dell’energia, secondo Duranti il rischio potrebbe essere quello di un non controllo dei prezzi e quindi di un “plusvalore”. Ma a favore di chi?
Giulietto Chiesa aveva dato una risposta già nel 2019 in un intervista per AntimafiaDuemila TV.
L’analisi di Giulietto Chiesa
“Il mondo contemporaneo è prigioniero di una macchina economica gigantesca, planetaria, la quale sta producendo, riduco all’estremo, una polarizzazione estrema tra i ricchi e i poveri su scala planetaria. 7 miliardi e 300 milioni di persone sono sottoposte a una macchina infernale che sta asciugando le tasche dei più poveri, le tasche e la vita dei più poveri e sta trasferendo su un numero sempre più ridotto di persone la ricchezza del pianeta.
Già oggi noi sappiamo che 20, 30, 40, a seconda delle valutazioni, persone, dispongono di beni che sono equivalenti al 60-70% di tutte le ricchezze della terra. Cioè com’è possibile che noi abbiamo una situazione in cui un piccolissimo gruppo di persone si impadronisce delle risorse vitali del resto della popolazione del pianeta? Questa è una delle cause di questa follia, perché se anche un milione su sette miliardi diventa così potente da poter dominare non solo gli altri fisicamente e dargli ordini, ma decidere se devono vivere o morire, e come poter vivere, allora noi siamo in pericolo, perché questa gente non ha più limiti.
Lo dico riferendo a molte domande e osservazioni che mi vengono fatte, ma come è possibile che qualcuno non si renda conto della follia di questa cosa? Non ci sarà un limite alle loro ambizioni? La mia risposta è no. A quanto pare non c’è nessun limite“.
Il commento di Fabio Duranti in diretta a Un Giorno Speciale | 25 giugno 2024.