Spunta negli ambienti del non voto il dubbio su una possibile disfatta dell’Unione Europea in caso di alto astensionismo.
Si ipotizza anche che l’UE possa addirittura sciogliersi. Ma sarà davvero così?
La risposta non si fa attendere, e la dice in diretta a Un Giorno Speciale l’avvocato Olga Milanese.
“Basta leggere l’articolo 50 del trattato dell’Unione Europea“.
Così recita il suddetto:
“L’articolo 50 del trattato sull’Unione europea prevede un meccanismo di recesso volontario e unilaterale di un paese dall’Unione europea. Uno Stato membro dell’Unione che desidera recedere deve notificare la sua intenzione al Consiglio europeo“. Nell’ambito della Brexit il sito dell’UE ci tenne a precisare, citando l’art. 50, che “non è prevista una forma particolare di notifica”. Nessuna traccia dunque della possibilità di un “non voto” disgregante: il processo è descritto in una serie di fasi complesse che, infatti, la Gran Bretagna ha dovuto affrontare nel tutt’altro che corto lasso temporale di 4 anni. “La volontà dei cittadini – sottolinea Milanese – si esprime tramite il voto e si esprime tramite strumenti democratici. Non esiste una norma che prevede che in caso di non voto o di astensioni cada un’istituzione, anche il Parlamento europeo, o si fermi il sistema. Se così fosse non ci sarebbero governi e non si andrebbe avanti“.
Il suo intervento in diretta | Un Giorno Speciale – 5 giugno.
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