Follia firmata von der Leyen: “Vaccinare l’informazione” ▷ Berlato: “Fa tutto parte di un progetto”

Al Copenhagen Democracy Summit Ursula Von der Leyen ha espresso i punti fondamentali del suo programma politico. Il discorso della Presidente della Commissione Europea era stato confezionato in vista delle Elezioni Europee. La Von der Leyen punta infatti alla rielezione nelle vesti di presidente.

La presidente uscente introduce il tema della disinformazione, definita come un’influenza maligna che è necessario arrestare prima che si diffondi come un “virus“. Quale metodo migliore per arginarla, se non quello di vaccinarsi? “Invece di curare un’infezione che ha preso piede, è molto meglio vaccinare in modo che il corpo sia inoculato”. Il metodo da utilizzare, dice la presidente, è quello di agire prima, perché “prevenire è meglio che curare”. “Se sarò rieletta – specifica – la Commissione proporrà lo scudo democratico europeo”. Il problema, come specifica Fabio Duranti, è che lei stessa non spiega chi stabilisce cosa sia la disinformazione e cosa non lo sia.

A proposito di libertà e democrazia…

“Il concetto non è quello di curare la malattia della disinformazione, facendo in modo che il sistema immunitario cresca” commenta Duranti “no, gli spariamo un farmaco: questo si chiama pericolo pubblico. E’ frutto di un progetto che prevede il controllo sociale e la manipolazione organizzata” commenta l’onorevole Sergio Berlato. “Quando l’allora presidente Draghi, utilizzando il suo ruolo istituzionale, ebbe modo di dire a reti unificate, che chi non si vaccina muore: credo che questa sia stata disinformazione“.

Allora chi fa disinformazione? Chiede Berlato.
“Fa disinformazione chi ci ha costretto a privarci delle nostre libertà individuali ma che diceva che avveniva per il nostro bene. Ci hanno convinti inculcandoci paura e terrore. Questa è l’informazione che vorrebbero propinarci loro. E bisogna capire che la Meloni non è amicissima della Von der Leyen: è il Presidente del Consiglio e deve parlare con chi attualmente rappresenta la Commissione Europea, con la viva speranza di poter cambiare le idee dell’interlocutrice. Io farò tutto il possibile per fare in modo che questa signora se ne torni da dove è venuta”