Sarà Kamala Harris a raccogliere lo scettro di sfidante di Donald Trump. Con il forfait di Joe Biden per evidenti (non per tutti) problemi anagrafici è la sua vice la più probabile candidata Dem alle presidenziali di novembre.
I fondi sono stati sbloccati e questo è un chiaro segnale che possa andare così. Harris è una vicepresidente le cui controversie con Biden prima dell’incarico sono note a tutti. Nota per le posizioni ben più radicali dell’attuale presidente, Harris promette un duello dialettico di fuoco contro uno come Trump.
La principale differenza rispetto al tycoon è sugli esteri, dove per Ucraina e Palestina i due candidati la pensano esattamente all’opposto: una per le armi e il sostegno incondizionato a Zelensky, l’altro apertamente perplesso sulla Nato, una più sbilanciata (ma non troppo) sulle posizioni palestinesi, l’altro per il sostegno a Netanyahu.
Prima del passaggio di testimone da Biden stesso, tutti parlavano di distacco nei sondaggi a favore del repubblicano. Dopo due giorni però la musica sembra cambiata: “Improvvisamente adesso sembrano tutti sollevati. Cito Rampini, che per quanto sfegatatamente progressista ha detto di vergognarsi del NYT e della CNN, che per un anno hanno sostenuto che Biden fosse perfettamente in grado di andare avanti. Ci hanno mentito“.
Anche molti tra i vertici del partito di Trump stanno sollevando la protesta che qui cita il Prof. Alberto Contri, docente di comunicazione sociale.
“L’altra cosa davvero grave è che dopo nemmeno cinque minuti dalla nomination ufficiale, la Rai in tutti i TG dice che nei sondaggi Kamala è due punti avanti a Trump. Il bello è che citano un sondaggio della Reuters. Vorrei fargli sapere che l’Ad della Reuters è imparentato con l’Ad di Blackrock. Basterebbe questo“.
Il commento a ‘Un Giorno Speciale’ | 24 luglio 2024
Home Video