Con Andrea Cionci abbiamo già parlato della delicata questione che riguarda Papa Francesco e Papa Benedetto XVI.
Il giornalista autore de “Il Codice Ratzinger” ha raccontato in varie occasioni di una sospetta “sede impedita” e di un presunto antipapa, che sarebbe proprio Bergoglio. Questo perché, riassumendo il libro-inchiesta, Ratzinger non avrebbe mai, nelle sue dimissioni avvenute nel 2013, rinunciato al ministerium, l’esercizio del papato. Non avrebbe invece rinunciato al munus petrino, la condizione di papa, indi per cui Benedetto XVI sarebbe rimasto il vero papa almeno fino alla sua morte, avvenuta nel dicembre del 2022.
Cionci nel frattempo ha depositato presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano un’istanza “per il riconoscimento della nullità dell’abdicazione di papa Benedetto XVI”. Secondo il giornalista c’è un termine fino al quale la spinosa questione può ancora essere sollevata concretamente. “La situazione è recuperabile, almeno credo io, fino al 2036. Il 18 agosto del 2036 il terzultimo dei cardinali più giovani, Rainer Maria Woelki, supera gli 80 anni, quindi perde il diritto di voto in conclave. Rimangono solo in due cardinali autentici, quindi manca il numero legale per eleggere un vero Papa per formare un conclave e quindi a quella data la Chiesa sarà finita. C’è il rischio fondatissimo che prosegua una linea successoria di tutti i antipapi successori di Bergoglio. Quindi c’è il rischio che tutte le prossime celebrazioni eucaristiche siano celebrate non in unione con il Papa e quindi che siano illeciti tutti i sacramenti“.
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