Allarme OMS: la nuova minaccia è il…talco! ▷ Pericoloso o trovata di marketing?

Ormai è diventata virale la notizia secondo cui il talco sarebbe plausibilmente cancerogeno per l’uomo. All’epoca, lo stesso tipo di panico si diffuse con l’olio di palma: che si diceva potesse favorire l’insorgenza dei tumori. Adesso, a dire che il talco è potenzialmente pericoloso per la salute ci ha pensato l’Oms, mentre l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) di Lione, ha alzato il livello di allerta. Il grado di pericolosità è passato da “possibile cancerogeno” a “probabile cancerogeno”. “Tra le tante contraddizioni, un giorno sì un giorno no, arrivano notizie allarmanti da questa organizzazione sempre più privata esordisce Fabio Duranti “Privata in tutti i sensi, privata di buonsenso e privata perché è di proprietà di qualcuno in realtà che è chi la finanzia, cioè l’OMS“.

In base alle notizie che ci arrivano, il talco sarebbe presente in alcun i cosmetici, prodotti per l’igiene personale e per il make up. Quindi in trucchi, ciprie, ombretti, borotalco, polveri per bambini e saponi. Non abbiamo ancora la certezza assoluta, ma l’ipotesi scientifica è che il talco potrebbe causare l’insorgenza di tumori alle ovaie e all’utero, o se inalato ai polmoni. “Che l’OMS stia creando l’insorgenza di una nuova paura?”.

Il parere medico

“Non ho approfondito l’argomento abbastanza, ma sembra che degli elementi non proprio rassicuranti su questa storia ci siano, e che siano stati coperti da questi produttori per lungo tempo” afferma l’Endocrinologo Giovanni Frajese. “Come l’amianto che sembrava dovesse essere il materiale del futuro, ma dopo si era scoperto che era cancerogeno”. “Credo che qualche segnale di pericolo in realtà in questa storia ci sia, ma è anche vero che continuano a battere sempre sul tasto della paura, soprattutto perché di fronte alla paura l’essere umano cede la propria libertà in cambio di un’idea di sicurezza”.

Un modus operandi che abbiamo avuto modo di constatare in questi anni con il Covid. Frajese spiega che la paura del virus nonostante siano passati tre anni, è ormai radicata nel cuore della gente. Ancora oggi moltissime persone avvertono un pericolo inesistente, per esempio anche se sono in macchina da soli, fanno uso della mascherina. “Perché l’essere umano è fondamentalmente abitudinario, quindi se passano un po’ di giorni l’azione viene sempre ripetuta e in qualche maniera inizia a diventare parte automatica di noi”.

La paura viene utilizzata come potere di controllo dominante sulle masse, e come spiega Frajese, il motivo è antico. “Quando le persone hanno paura, perdono la capacità logica e critica di osservare la realtà. La paura tende a diminuire quelle che sono le funzioni corticali superiori, cioè la capacità di ragionare“.

Quello che teme l’endocrinologo Frajese, è che la medicina stessa sia diventata un mezzo per controllare la realtà. “E’ chiaro che se spavento un paziente, lui si affida, paga quello che deve pagare, e il medico acquisisce potere. Temo che oggi la paura sia diventata l’emblema della medicina moderna”.

Il talco come l’olio di palma?

Far andare virali le notizie è l’obiettivo di un sano marketing. Ma se fosse proprio questo il fine ultimo di divulgare una notizia di questo tipo? Secondo il docente di comunicazione Alberto Contri, questa ipotesi non sarebbe da sottovalutare.

“Facciamo una scommessa? Secondo me tra qualche tempo, delle aziende produrranno dei prodotti dove ci sarà scritto bello e in rosso “senza talco“. Così come è stato fatto con l’olio di palma, che poi si è scoperto che non faceva così male”. La chiave di lettura del professore, è quindi quella che alcune aziende potrebbero cavalcare l’onda della paura per fare business.

Sarà davvero tutto marketing? Non ci resta che aspettare per scoprirlo.