Becchi spiega il cortocircuito elettorale francese ▷ “Vi dico perché la Sinistra lo vuole anche in Italia”

La Francia ha dato il proprio verdetto. O almeno l’ha fatto il voto dei francesi, coniugato con un sistema elettorale diverso da quello di molti altri paesi. Il risultato è curioso: Rassemblement National di Marine Le Pen è arrivato primo tra i partiti ottenendo il 37,1% dei voti al secondo turno. Tuttavia ad avere più seggi è il Nuovo Fronte Popolare. Il sistema elettorale francese si basa infatti su un sistema uninominale a doppio turno, per cui un candidato per essere eletto deve prendere più voti degli altri candidati nel proprio collegio elettorale. E così trionfa l’alleanza dei gruppi di sinistra, formata da posizioni diverse e difficilmente sovrapponibili. Difatti, non avendo ottenuto la maggioranza assoluta in Assemblea nazionale, la situazione è in fase di stallo.

Il trionfo della sinistra ringrazia il doppio turno, che dopo l’intenso allarme alla chiamata al voto per “arginare” una “estrema” destra consente il ribaltone anti Le Pen. Complici anche strategie di voto quali il ritiro di centinaia di candidati di sinistra che hanno voluto evitare di disperdere i voti per favorire precisi candidati. Il filosofo Paolo Becchi ha analizzato l’esito delle elezioni in diretta a Lavori in Corso.

Questo sistema elettorale a doppio turno privilegia le forze stabili, diciamo, le forze che possono dare maggiore stabilità e sicurezza.
E quindi in qualche maniera al secondo turno succede che le ‘estreme’ vengono messe da parte. In questo caso è successo che attraverso i fatti di desistenza, chi aveva vinto il primo turno si è trovato addirittura a finire dal primo posto al terzo, sto parlando del partito di Bardella e della Le Pen. E’ un sistema elettorale particolare che ben si capisce perché in Italia la sinistra voglia introdurlo: perché anche se la destra dovesse vincere le elezioni, poi alla fine governerebbe la sinistra. Non conta tanto il voto quanto come si conta dei voti
“.

L’intervento integrale da Stefano Molinari.