La Commissione Europea sta prendendo su di sé tutti i poteri del (fallito) trattato OMS

La più grande soddisfazione che ho avuto quando ero lì a Ginevra è stata quando Tedros Ghebreyesus, il direttore generale OMS, ha esordito dicendo che il trattato pandemico era fallito per colpa della disinformazione“.
Raffaella Regoli, giornalista e scrittrice (I padroni dell’OMS è l’ultima uscita) ricorda bene quell’occasione in cui Tedros si riferiva, forse, anche a lei. Dal governo hanno sempre fatto sapere che l’Italia non avrebbe aderito a nessun trattato OMS che prevede cessioni di sovranità all’ente privato diretto da Tedros, e difatti così è stato. Fuori dalla porta, ora rientrano dalla finestra. Che è ben più grande dell’uscio.
Essendo questi tipi lupi vestiti da agnelli, usano sempre parole molto edulcorate per fregarci, quindi usano parole come resilienza, sostenibilità, bene comune… vi ricordate il famoso bene comune? No? Beh, questo principio del bene comune e della solidarietà, pensate un po’, lo hanno infilato nel regolamento sanitario, lo hanno infilato nel piano pandemico italiano e anche nel piano pandemico europeo“.

Quindi cosa succede?
Vedendo che poi il trattato pandemico era finito su un binario morto, hanno in tutta fretta travasato molti di questi regolamenti, molte di queste modifiche, nel regolamento sanitario che è stato votato in tutta fretta. Ora voi mi direte: “Ma l’OMS non è vincolante!”. Bene, non è vincolante sulla carta, ma pensate, nel regolamento sanitario hanno inserito addirittura una clausola per cui viene istituito un RSI nazionale, cioè una figura in Italia che stabilisce in maniera illegale – perché sono passati con 49 voti – il principio che “l’attuazione del presente regolamento avviene nel pieno rispetto della dignità dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone”, aggiungendo che è “per promuovere l’equità e la solidarietà“.

La solidarietà è una bella parola?

Certo, peccato che con quel principio di solidarietà anche la nostra Corte Costituzionale ha dichiarato legittimi gli obblighi vaccinali dicendo che il principio di solidarietà deve prevalere sulla libertà individuale. Quindi questa cosa della solidarietà è molto pericolosa e, pensate un po’, la ritroviamo nel piano pandemico europeo che si sta preparando e che nasce da questi nuovi regolamenti. Regolamenti che vengono approvati a ottobre da parte di tutti i partiti a Bruxelles, salvo Francesca Donato. Tutti hanno votato questa modifica a questi regolamenti che poi verranno pubblicati in gazzetta ufficiale nel novembre del 2022 e che danno ampissimi poteri alla Commissione Europea, dove sta per essere rieletta in maniera oligarchica e non democratica la Von der Leyen.
In sostanza, in tutta fretta, hanno travasato degli emendamenti. Perché? Perché gli interessa anche gestire una valanga di soldi: io quando ho incontrato Schillaci a Ginevra mi sono sentita dire proprio questo: non votiamo il trattato pandemico perché volevano una valanga di soldi.

Dove non veniamo vincolati dal regolamento sanitario internazionale a cui gli Stati hanno la possibilità di opporsi, noi ora abbiamo i ceppi ai piedi dall’Unione Europea. Poche persone hanno svelato l’inghippo che si trova all’interno di questo regolamento europeo che obbliga gli Stati a fare una serie di piani
“.

Ecco i poteri che questo regolamento europeo approvato a fine 2022 attribuisce alla Commissione (cioè la Commissione se li è attribuiti a se stessa): “Prevenzione, preparazione e pianificazione della risposta pandemica sia a livello europeo sia a livello nazionale.

Cioè, i nostri piani devono adeguarsi a quelli europei. Poi abbiamo l’appalto congiunto di contromisure mediche, cioè la Commissione Europea, cioè la von der Leyen, avrà ancora il potere di fare questi maledetti contratti emergenziali che sono dei contratti capestro per gli Stati, come è stato fatto con i vaccini al tempo del Covid. Perché dico questo? Perché non sarà il nostro governo a trattare l’acquisto di un’eventuale terapia farmaceutica in caso di emergenza.

No, sarà sempre la Commissione Europea e le case farmaceutiche. Cosa hanno preteso negli ultimi anni? Perché pagavano interessi ormai miliardari, rischiavano il fallimento per tutti i danni e gli effetti collaterali, hanno preteso la malleva degli Stati.
Quindi noi è vero che non aderiamo al Green Pass globale dell’OMS: l’OMS ha già stipulato un accordo con l’Unione Europea e noi di fatto comunque aderiamo al Green Pass europeo
“.