Crepet e la Maturità ‘Moderna’ ▷ “I genitori portano i fiori ai figli? Manco avessero vinto le Olimpiadi”

“Mordere il cielo, dove sono finite le nostre emozioni” è il nuovo libro di Paolo Crepet. Lo Psichiatra ci esorta a ribellarci alle nuove forme di sopravvivenza dei nostri tempi, che sono la negazione e la paura. La ricerca delle emozioni è sempre più frequente e l’autenticità è una meta sempre più irraggiungibile. E si sa, l’interiorità dell’individuo si comincia a costruire dentro al nucleo famigliare. Per questo motivo Crepet critica in modo particolare il rapporto tra genitori e figli. “I genitori di oggi portano i fiori ai figli dopo l’esame di maturità come se avessero vinto le Olimpiadi.. E’ evidente che agendo così indeboliscono i ragazzi. Non essere capace di vedere il ridicolo in questo atteggiamento, vuol dire non capire niente. Voglio dire, la nonna li aspettava col bouquet di rose manco fossero Pavarotti.

All’esame di maturità vengono promossi il 99% dei ragazzi, quindi dov’è il patema d’animo? Poi se lo spieghi perché non abbiamo più nessuna azienda italiana. Questa è una generazione che non riuscirà a fare nulla, ma solo a ricevere l’eredità dai nonni”.

Lo Psichiatra critica duramente i genitori e li esorta ad essere più duri con i figli, per far sì che maturino in fretta e diventino indipendenti. Uno step che si rivela essere fondamentale, per crescere dei ragazzi in grado di affrontare la vita con le sue difficoltà.

E sul cancro della nostra epoca, ovvero il telefono cellulare, Crepet risponde che non solo sono tutti chinati di fronte allo schermo, ma nessuno si abbraccia più. “Se qualcuno non è preoccupato di questo, mi chiedo quanti neuroni gli siano rimasti nella testa. Perché questo è uno zoo fatto di persone che non sanno più comunicare. Siccome vogliamo evitare le emozioni, allora mandiamo le emoticon. Ma questo mondo come fa a produrre l’innovazione?”

Campioni e Perdenti

Poi Crepet parla del calcio, che altro non è che una metafora della vita, con i suoi valori e le sue emozioni. “Se poi uno si ricorda dell’Italia – Svizzera, allora capisce che vent’anni fa qualcuno non sbagliava a chiamare gli italiani dei “bamboccioni“. Oggi i giocatori si comprano la macchina lussuosa, si tatuano anche le unghie, ma poi non sanno tirare un calcio di rigore. Il borsone pesante se lo fanno portare dal massaggiatore”.

Il mondo non può crescere senza persone che sappiano perdere, perché il fallimento è l’anticamera della vittoria. L’emblema del giocatore vincente ma che ha collezionato anche tante sconfitte è Jannik Sinner, ricorda Crepet. “Se non avesse perso a Wimbledon, ieri sera non avrebbe trionfato dopo tre ore e mezza di fatica mostruosa contro un altro Campione. Lui se n’è andato a 14 anni da casa a studiare Tennis, stando otto ore su un campo da tennis e il resto del tempo in palestra. Cosi si diventa numeri 1“.

Figli e Cani, una metafora..

Un ascoltatore in diretta condivide con lo Psichiatra un’osservazione interessante: “Penso che bambini e cani siano accumunati dalla diseducazione da parte de i loro genitori/padroni. Possono fare quello che vogliono, urlare, abbaiare, disturbare e i genitori o i padroni stanno costantemente al telefono senza intervenire mai”.

Infatti risponde Crepet, i cani che abbaiano di più sono quelli più piccoli che si sentono piccoli e indifesi rispetto ai cani grandi. “Nessun cane abbaia così tanto, come quelli infiocchettati e con la copertina d’inverno che sono sempre tra le braccia del padrone”. Insomma, tra Padri e figli secondo Crepet, è una gara a chi è più immaturo.

“Se lei legge quello che è venuto fuori dagli esami di maturità di quest’anno, leggerà dei testi che fanno mettere i brividi: questi ragazzi non sanno niente. Allora, lei davvero vuole andare nelle mani di un chirurgo che ha fatto medicina online? Mi dica uno che si presta a fare la cavia, perché io certamente no”.