Partito dall’Italia fino ad arrivare in Turchia, passando per Inghilterra, Germania e Grecia. Federico Macheda ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile della Lazio e dopo tanto girovagare, il romano classe ’91 è alla ricerca della prossima avventura in campo. Intervenuto ai nostri microfoni durante Radio Radio Lo Sport insieme ad Enrico Camelio e Sandro Sabatini, Macheda ha ripercorso le tappe della sua carriera, tra aneddoti e buoni propositi per il futuro:
Dove ti sei trovato professionalmente meglio e com’è stata l’ultima avventura in Turchia? “Dove mi son trovato meglio è stato sicuramente in Grecia, ho vissuto 4 anni ad Atene e mi sono trovato veramente bene sia a livello di vita che calcisticamente parlando. Il campionato Turco è difficile, aggressivo ma aperto e le strutture sono fantastiche. Si gioca in delle strutture importanti, è un’atmosfera piacevole”.
Cosa ti è mancato dopo l’esordio con il Manchester United? “Calcisticamente ne ho parlato tante volte, quando ti butti così giovane in una squadra del genere con tanti campioni vicino non è facile. Quando ero giovane ho fatto una cosa che in pochi fanno, un conto è giocare tutte le settimane e un conto una volta al mese. Avrei voluto giocare con più continuità.
È un obiettivo far parte del mondo del calcio, ancora non so bene in che ambito ma devo valutare ben cosa fare dopo la mia carriera ma per adesso il pensiero ancora non ci va e ho ancora qualche anno da calciatore”.
Rifaresti la scelta di trasferirti così giovane e torneresti alla Lazio? “Io sono andato a Manchester senza procuratore, sono andato con uno scout. Era impensabile lasciare casa così presto ma è una scelta che rifarei altre mille volte. Tornare a Roma nella Lazio? Bella domanda, sono laziale e tornerei volentieri. Sarebbe un onore per me”.
Messi o Ronaldo? “Son di parte, CR7!”.
Hai avuto molti allenatori, c’è stata qualche preferenza? “Il primo aveva un debole per me ed era Alex Ferguson, quindi anche quando faceva qualche cavolata era sempre lì a proteggermi ed è poi colui ce mi ha fatto vivere il sogno. Crescendo ho avuto delle difficoltà, quando sono andato in Grecia ho trovato un allenatore che mi ha rilanciato alla grande e si chiama Georgios Donis e mi son trovato bene i rimi due anni, adesso allena in Arabia Saudita”.