Gran Premio d’Ungheria ▷ Le pagelle di Paolo Marcacci

La gara 10 e lode
Bellissima, con duelli e polemiche di ogni tipo, con il post più “saporito” della gara stessa. La Formula Uno ritroverà appeal proprio grazie a giornate così.

McLaren 10
Monoposto dominanti, in assoluto, sin dalle qualifiche. A metterle in difficoltà ci sono riusciti solo gli imbarazzi diplomatici interni e la mancanza di decisionismo al muretto.

Oscar Piastri 9
Più giovane australiano di sempre a vincere un gran premio in Formula Uno. Ha rispettato le consegne, ha preteso rispetto.

Norris 8
Un grande ritmo, con il rispetto delle consegne del team soltanto nelle ultime tornate, ma in un gran premio ancora una volta reso complicato dalla partenza.

Lewis Hamilton 8,5
Il guizzo dell’undercut con la scelta tempestiva della gomma dura ha premiato una lucidissima condotta di gara. Lezione di staccata a Verstappen in occasione del duello al giro 63.

Charles Leclerc 6,5
Buona la prestazione personale, a livello di guida e gestione degli pneumatici, con una macchina tornata meno performante con gomma gialla.

Ferrari 6
Macchina a tratti inspiegabile, perché a metà gara aveva trovato, con gomma bianca, un passo che quasi nessun’altra riusciva a reggere. La strategia riguardante gli pneumatici vorremmo capirla.

Sergio Perez 6
Un po’ di pepe ora che sente a rischio il sedile. Gara dalla decorosa competitività.

Fernando Alonso 5 –
Anonimato verde pallido, con una Aston Martin mai competitiva.

Muretto McLaren 4
Mancanza di chiarezza iniziale nel gestire le posizioni dei due piloti, quindi una tensione crescente nei team radio, in una gara dominata.

Alpine 4
Tornata all’era pre-Briatore, oggi.

Max Verstappen 3
Sporca un gran premio grintoso con intemperanze da bimbominkia. Rimproverato anche dal team via radio, con tensione elevatissima.