“Non esiste nell’idea di governance federale l’idea che qualcuno dall’esterno possa pretendere le dimissioni. La scadenza è prevista a marzo 2025, le elezioni avverranno nella prima data utile ma non possono farsi prima della chiusura delle Olimpiadi. Quella è l’unica sede deputata democraticamente a scegliere la governance e sarà legittimata a fare tutte le scelte progettuali”.
Così tuona il presidente Figc Gabriele Gravina dopo la disfatta di Berlino contro la Svizzera. Niente dimissioni, nemmeno di Spalletti. Avanti con un progetto che, per come è iniziato, non sembra avere prospettive solide, ma che va avanti contrariamente a quanto si poteva pensare alla fine di quei 90 minuti di nulla.
Avanti col progetto e non solo: elezioni fissate per il 4 novembre. Potrebbe essere questa la data del nuovo mandato dell’attuale presidente.
“Si vota con il sistema elettorale in vigore in questo momento“, spiega Franco Ordine a ‘Radio Radio lo Sport’.
“Le maggiori percentuali che fanno maggioranza sono queste: Lega Dilettanti (36%), Lega Pro, Sindacato Calciatori e arbitri. Le uniche due leghe che possono votare contro sono la Lega Serie A e la Lega B, ma nel frattempo devono farsi rieleggere sia i presidenti Casini che Balata. Certo che si va verso la rielezione di Gravina“.
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