Crisi sull’isola di Stromboli.
Per la nuova eruzione, iniziata a giugno, la Protezione Civile ha da poco dichiarato lo stato di mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale, con conseguente attività di monitoraggio del vulcano e misure di precauzione per i presenti sull’isola. “Abbiamo l’obbligo – dice il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci – di stare sempre in guardia e di immaginare sempre lo scenario peggiore, augurandoci quello migliore”.
Alberto Contri è tuttora presente sul luogo. Ci racconta cosa succede a Un Giorno Speciale.
“Si è creato un allarme enorme, i telegiornali hanno ingrandito la notizia in maniera pazzesca. Per non essere colte all’improvviso le autorità hanno alzato l’allerta rossa. Ci sono tre navi della Guardia Costiera che passano qui davanti per impedirti di andare a vedere con la barca, al massimo a 5 km di distanza. I carabinieri che non ti fanno salire essendo oltre i 100 metri. E adesso c’è una piccola colata che va in mare, naturalmente quando poi la lava arriva in mare fa tutto il suo fumo, però nel frattempo molta gente è scappata. I locali sono furibondi perché l’economia è improvvisamente crollata a picco. Devo dire che in quasi 50 anni queste pratiche ce le siamo sempre autogestite serenamente. Adesso si è creata un’allarme talmente forte che io sono tempestato di telefonate. Al momento mi sembra tutto molto esagerato rispetto a noi, a meno che non ci sia qualcosa che non sappiamo“.
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