Gustav Isaksen è arrivato alla Lazio all’inizio della passata stagione, quasi a ridosso dell’inizio di campionato. Proveniente dal Midtjylland, aveva stregato Sarri nella sfida valevole per la seconda giornata dei gironi di Europa League 2022, quando i biancocelesti subirono un infausta manita dai danesi. L’esterno d’attacco, mancino di grande velocità e imprevedibilità, ci ha messo un po’ per adattarsi al campionato nostrano, ma dopo un inizio in sordina è entrato a pieno organico nei meccanismi della Lazio. Ai microfoni di Arianna di Pasquale e Martina Santoro, Gustav Isaksen ci ha parlato della passata stagione, del nuovo tecnico Baroni, dei propri miglioramenti e del morale della rosa.
Così, così. Ovviamente è difficile venire qui e adattarmi al campionato; è una grande squadra, una grande società, c’è una pressione diversa rispetto a quella a cui ero abituato in Danimarca. È stato un po’ difficile, ma anche bello. È stata una stagione di molte esperienze: Champions League, grandi partite in Serie A. Penso di aver fatto bene, ma so che posso fare meglio nella prossima stagione.
È completamente un altro campionato. Ogni settimana ti confronti con grandi squadre. La presenza negli stadi è diversa: non avevo mai giocato di fronte a settantamila persone. È diverso, sì.
Ovviamente vorrei fare più gol, più assist e anche voglio dribblare di più ed essere più determinante per la squadra. Voglio essere un giocatore più importante per la squadra e sempre aiutarla. Spero che vada così. Si sono alternati molti tecnici in breve tempo.
È stato un piacere lavorare con entrambi. Ho imparato molto sia da Tudor che da Sarri. Sono due allenatori molto diversi. Sarri è una persona molto intelligente, molto tattica e rigorosa. Ha un’altra mentalità, molta energia. Sono molto diversi, ma è stato un piacere lavorare con entrambi. Ora, con il nuovo mister, mi sento bene.
È stato un piacere la prima settimana con lui. C’è energia, c’è voglia, c’è tutto. Penso e sento che abbiamo una squadra felice e con una bella energia.
Posso giocare su entrambi i versanti. Forse mi sento un po’ più a mio agio a destra, ma posso giocare anche a sinistra, come attaccante o centrale, ovunque. Se gioco, sono felice.
Proviamo tutti e vediamo quale va meglio. Se gioco, sono felice e voglio solo aiutare la squadra.
Molto bene. Ovviamente abbiamo perso Felipe Anderson, Luis Alberto e Ciro, che sono stati molto importanti per questa squadra per molti anni. Adesso siamo una squadra più giovane, senza molta esperienza, ma sento che c’è energia, c’è voglia, c’è un grande cuore nella squadra. Nonostante siamo giovani, siamo forti e vogliamo dare tutto per questa squadra e per i tifosi.
Sì, tutti dobbiamo prendere responsabilità. Abbiamo ancora Ivan, Adam, Lazzari, Danilo, tanti giocatori con grande esperienza, quindi c’è una sicurezza in loro. Ma anche i nuovi giocatori devono prendersi responsabilità.
Tutti, penso. Adesso vediamo chi sarà il nostro capitano. Non lo so ancora, ma sento che ci sono tanti che hanno la possibilità di fare il capitano.
Ho già detto che c’è una grande voglia di fare una stagione migliore dell’anno scorso. Sento che possiamo farlo. Abbiamo possibilità in Europa e anche in Serie A di fare una grande stagione.
Sì, mi ispiro moltissimo a Salah e mi piaceva molto Neymar quando era più giovane.
Sì, è bello sentire il rispetto dei compagni, perché è importante sentire la fiducia della squadra. Ho anche una grande fiducia in Mario. Lui è un grande giocatore. Anche lui può fare molto in questa stagione. Penso che tutti credano nei compagni.
Sì, voglio solo dire che sono molto felice di essere qui. È un piacere, è un grande club, è una squadra con i tifosi più belli che io abbia mai visto nella mia vita, quindi sono molto felice di essere qui per un’altra stagione.
Sì, voglio solo dire che tutti crediamo in questa squadra e daremo il meglio per la Lazio e i suoi tifosi.
Intervista a cura di Arianna Di Pasquale e Martina Santoro
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