È uscito un editoriale su una delle principali testate economico-finanziarie che ha sorpreso tutti gli operatori, suggerendo di vendere i titoli pubblici francesi e acquistare invece i titoli pubblici italiani, per proteggersi dalle turbolenze politiche che stanno attraversando la Francia. Gli investitori pare che concordino, acquistando dei buoni del tesoro pluriennali, contribuendo così a ridurre lo spread tra i titoli italiani e quelli francesi. Attualmente il BTP decennale è attorno al 3,90% con uno spread col Bund attorno al 150% e con la Francia vicino al 78%.
La crisi politica ed economica in Francia secondo alcuni sarebbe evidente, mentre nel Regno Unito i fatti politici non sembrano influenzare in modo particolare la borsa e i titoli, la situazione francese sembra essere più altalenante. È stata altalenante nelle scorse settimane e Macron è accusato di aver fatto una scommessa azzardata, chiamando le elezioni anticipate, col timore dell’incertezza, delle politiche economiche e via discorrendo.
Insomma, i fondamentali economici di Roma rispetto a Parigi in realtà sembrerebbe che siano impietosi. Il deficit primario è più alto e in crescita per la Francia. La bilancia commerciale francese ha un deficit di 72 miliardi contro il surplus italiano di 60 miliardi con inflazione e debito privato più alti in Francia.
L’unico vantaggio francese sono i minori interessi sul debito pubblico. Pertanto l’invito sarebbe chiaro, puntate sull’Italia per una scelta finanziaria più sicura. E chi l’avrebbe detta una roba del genere soltanto qualche anno fa?
Ecco, da anni vi dico, che alcuni di quelli che perseguivano la politica in Italia, stavano lavorando in realtà contro l’interesse del nostro paese.
Di tutti questi discorsi a me interessa ormai molto poco, io sono interessato all’economia umanistica. Il 15 luglio alle ore 20.45 terrò un webinar gratuito, trovate la possibilità di scrivervi gratuitamente sul sito economiadellanima.it e parlerò dell’economia dell’anima, dell’equilibrio e dell’armonia.
Io credo che questo sia il momento in cui l’uomo debba cominciare a scendere in se stesso e non stare più a leggere i titoli degli analisti finanziari.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Spiegata Bene con Valerio Malvezzi