I tagli dei tassi non salveranno l’Eurozona e i feticci di Lagarde distruggeranno la nostra economia

I dati finanziari sull’inflazione dell’eurozona per giugno mostrano un calo del 2,5% su base annua rispetto al 2,6% di maggio.

L’inflazione cosiddetta Core è al 2,9%, leggermente superiore al previsto del 2,8%, ma stabile rispetto al mese precedente. L’aumento del prezzo dei servizi è stato compensato dal calo dei costi dell’energia sui prodotti alimentari e questi sono i due settori principali, energia e genere alimentare. Il 6 giugno l’Eurotower ha tagliato i tassi di 25 punti base per raggiungere il target del 2% all’inizio del prossimo anno.

La Francia rappresenta in questo momento l’anello debole dell’Eurozona con un debito pubblico oltre i 3.000 miliardi di euro, il più elevato tra i paesi europei, superando di 200 miliardi, ascoltate un po’, il debito pubblico italiano, e arrivando a oltre il 110% del PIL. Recentemente Standard & Poor’s ha declassato il rating sovrano francese a doppia A, citando la dinamica del debito.

La Banca Centrale Europea potrebbe intervenire attraverso uno strumento, il TPI, che sarebbe Transmission Protection Instrument, acquistando quantità illimitate di titoli da un paese sotto pressione, ma solo se rispetta le regole di bilancio dell’Unione Europea. Attualmente Francoforte ha scelto di non intervenire a sostegno della Francia lasciando ai politici francesi il compito di rassicurare gli investitori. Durante un ultimo forum di banche centrali Christine Lagarde ha ribadito l’importanza della stabilità finanziaria per la stabilità dei prezzi e per raggiungere il loro feticcio, il loro mantra, cioè quel fatidico tasso di inflazione al 2%, che è quello che ha distrutto la nostra economia nell’arco degli ultimi 30 anni.

Peccato che la recente riduzione dei tassi non sembra sufficiente a bilanciare le sfide di un’inflazione persistente e soprattutto la crisi stagnante dell’Eurozona, anche perché l’ultimo taglio dei tassi sembra tardivo e assolutamente insufficiente per garantire un atterraggio morbido dell’economia. Questi argomenti dei quali io vi parlo ormai trovano non più l’interesse degli esseri umani. Gli esseri umani sono interessati oggi a capire cosa fare della propria vita.

io parlo di economia umanistica e per questo il 15 luglio alle ore 20 e 45 io tengo un webinar gratuito al quale si stanno iscrivendo veramente tantissime tantissime persone se volete iscrivervi a questo equilibrio dell’anima a questo webinar gratuito potete trovare informazioni gratuitamente al sito economia dell’anima tutto attaccato economia dell’anima punto it vi aspetto per parlare di economia umanistica.

Malvezzi Quotidiani – L’economia Umanistica Spiegata Bene con Valerio Malvezzi