Da Punto e Accapo | 28 Dicembre 2023
Su “Salute”, inserto di Repubblica un articolo riguardante Pfizer annuncia i grandi progressi fatti nello studio dei vaccini a mRna da applicare per altri tipi di malattie, dal cancro alle allergie. Nello stesso giornale suddetto articolo viene anticipato da pagine contenenti pubblicità della stessa multinazionale farmaceutica: “Il Covid è cambiato non è scomparso, proteggiamo quello che abbiamo riconquistato, la pensiamo come te”. L’articolo sui vaccini a mRNA riporta le parole dei due premi Nobel Weissman e Karikò, premiati per aver “brevettato” questa nuova tipologia di vaccini, il titolo: “La nostra arma da Nobel”. Dice Karikò:”Siamo molto eccitati dal fatto che la tecnologia a mRNA potrà essere traslata ad altre malattie”.
Nell’articolo si legge come: “Si sperimenta questa tecnica contro i tumori e tante altre malattie comprese le allergie. Sono due le principali tecniche per produrre vaccini contro il cancro. Le società farmaceutiche Pfizer, BioNTech e Moderna stanno realizzando vaccini contro il cancro personalizzati. Analizzano il tumore di un paziente, lo sequenziano, identificano le mutazioni, poi producono l’RNA messaggero che codifica la proteina con le mutazioni stesse e realizzano un vaccino che attiverà le cellule T, le quali attaccano il tumore. L’altro approccio si basa sulla capacità di isolare antigeni associati al tumore che non si trovano solo nelle cellule tumorali, ma anche in alcune cellule normali, sebbene espressi in modo aberrante, e antigeni tumori specifici che si trovano solo nelle cellule tumorali per attivare il sistema immunitario del paziente”. Karikò conclude quest’articolo dicendo non ho la sfera di cristallo, non sa quando si riuscirà ad avere pronto questo vaccino contro il cancro, ma che è sicura che tutto questo succederà.
Francesco Borgonovo, che dedica ampio spazio alla vicenda durante Punto e Accapo” resta sconcertato: “Io sinceramente resto abbastanza allibito, lei è ungherese, lui è ricercatore a Boston, Drew Weissman è il nome di lui e lei si chiama Katalin Karikó, entrambi premio Nobel nel 2023. Già il fatto che le abbiano dato il Nobel con tutte le reazioni avverse che ci sono state, diciamo che è abbastanza discutibile, ma io su questa cosa resto abbastanza inquietato, dico la verità.”.
Sulla stessa linea anche il suo ospite Alessandro Rico, che riporta anche le parole di Remuzzi apparse anche’esse su Repubblica dove parla del grande successo di vaccini Covid. Dice Remuzzi che l’unica cura per il Covid sono i vaccini, descrive il grande successo dei vaccini Covid, ammette che forse durano un pochino poco, l’ultima dose, non ricordo mai se è la quinta, la sesta, la decima, dura tipo tre settimane. Ma non c’è problema perché in Giappone hanno già prontato la tecnica per farlo durare un po’ di più.
C’è una criticità sottolineata da Alessandro Rico: “Peccato che Pfizer si stia tenendo, come ha scritto oggi Patrizia Floder Reiter sulla Verità, i dati sulla stabilità dell’RNA, che non solo sono utili per capire l’efficacia del vaccino, ma anche per capire se ci sono profili di rischio sull’integrazione dell’RNA nel genoma umano. Remuzzi fa tutto il battage sui vaccini contro il cancro. Ora io sarei felicissimo ovviamente se si trovasse la cura miracolosa contro il cancro, il mio timore è che si faccia con questi vaccini anticancro che stanno annunciando ormai praticamente anni prima che siano disponibili quello che si è fatto con il Covid”.