L’Italia invierà a Bruxelles la richiesta di accredito della sesta rata del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pari a 8,5 miliardi di euro per 37 obiettivi, tra cui la linea adriatica per il gas, i crediti d’imposta per la transizione 4.0 e 5.0, le opere infrastrutturali nella zona, nella ZES unica del Mezzogiorno. Sono inclusi anche il potenziamento delle ferrovie del Sud, le assunzioni nei tribunali, la digitalizzazione delle attività della Guardia di Finanza. Contestualmente si attende anche il bonifico della quinta rata di 10,6 miliardi di euro richiesto dicembre 2023. Ieri, recentemente, insomma, nella cabina di regia la Premier Meloni ha sottolineato l’importanza del momento affermando che l’Italia è la prima nazione a richiedere sia la quinta che la sesta rata e che è il primo posto per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del piano.
il consistente incremento degli investimenti in opere pubbliche del Sud con un tasso di crescita superiore al 50% nel 2023. Il Governo invierà alle Camere una nuova relazione sul PNRR prima della pausa estiva, introducendo un nuovo sistema di controlli sugli stati di avanzamento dei progetti. Insomma, l’Italia sembra il paese che ha accumulato più debito, ha soddisfatto il maggior numero di richieste, ha obbedito al maggior numero di riforme imposte dall’Unione Europea, come la fine del mercato tutelato, la messa in gara di concessioni idroelettriche. Siamo veramente convinti, onorevole Meloni, che sia motivo di orgoglio essere il paese più indebitato nei confronti dell’Unione Europea? Che ha obbedito a tutte le richieste che l’Unione Europea ci ha fatto? Che non ha mai sollevato la testa? È veramente motivo d’orgoglio per il nostro paese? Lo chiedo senza retorica.
Perché io mi occupo di aziende, di imprenditori, Anche oggi vedrò degli imprenditori in consulenza di strategia. E mi rendo conto che questo Paese ormai ha una frattura insanabile tra il mondo della politica e il mondo dell’impresa. Tutte le norme che voi state producendo anche in materia cosiddetta ESG sono completamente scollegate dalla realtà dei fatti e delle imprese.
Io parlo agli imprenditori, ai piccoli e medi imprenditori, i quali non sono affatto orgogliosi di queste notizie e vorrebbero semplicemente sapere come si fa, in una situazione del genere, a portare avanti le proprie aziende. Dovreste dirglielo voi, non importa.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi